Lettera al Direttore del presidente del Comites Caracas

In una lettera inviata al Console Generale d’Italia a Caracas, i Comites del Venezuela chiedono che si permetta agli italiani del Venezuela di riacquistare la cittadinanza espletando l’iter burocratico presso il Consolato Generale a Caracas
Egregio Dott. Bafile,
Ho notato, con disappunto, le opinioni e sottolineo opinioni e non le informazioni da Lei scritte, dopo aver assistito, alla prima Video- Assemblea Ordinaria del Comites diCaracas, per molti di noi un’ esperienza completamente nuova e sconosciuta, ma che senza dubbio considero un  esito.
Dopo il gentile intervento dell’ Ambasciatore Vigo, per presentare il nuovo Console Generale Dott. Occhipinti , che a sua volta ha preso la parola per presentarsi , Lei dichiara che l’ Assemblea si è limitata ad uno scambio di opinioni PREVEDIBILI con poche novità e nessuna decisione.
– Se per Lei, chiedere provvedimenti alle Autorità, sulle notevoli spese bancarie sostenute  dai nostri Pensionati è PREVEDIBILE è una Sua opinione, per noi è IMPORTANTE e necessario .
 – Se per Lei , chiedere  alle Autorità di comunicarci  l’ammontare dell’ importo chiesto dalla Voce d’ Italia nel bilancio preventivo è PREVEDIBILE, per noi è IMPORTANTE (cifre sconosciute sia a questo Comites che all’ anteriore) pur sapendo l’ importanza della Stampa Estera  e sapendo che la nostra opinione non è economicamente vincolante, senza dubbio, è responsabile, sapere quanto e come sarà speso il denaro dell’ Erario Pubblico.
 – Se per Lei, è PREVEDIBILE chiedere informazioni circa i Capitoli di Spesa destinati agli Italiani all ‘Estero per l’ Assistenza Sociale, per l’ Assistenza Sanitaria ,per la Cultura, per le Associazioni Assistenziali , per le Scuole, etc., etc. per noi è IMPORTANTE e necessario.
 – Se per Lei, è PREVEDIBILE la relazione del Consigliere del CGIE circa il lavoro che svolge il CGIE a livello Mondiale ed inoltre sulla Fondazione del tanto atteso Ospedale Italiano , per noi è IMPORTANTE e necessario.
– Mi dispiace inoltre che non abbia scritto che c’è stata  l’ approvazione unanime dei contributi alla Casa di Riposo “Angelo Petricone ” di Maracay, che svolge un eccellente  ed importantissimo  lavoro con i nostri Anziani , che per Lei probabilmente è PREVEDIBILE  ma che per noi è molto IMPORTANTE e necessario.
– Infine l’ unica cosa che ha voluto enfatizzare è stata la mancata decisione per quella che Lei definisce “L’urgenza di alcune risposte” logicamente allusiva alla mancata opinione sui contributi al SUO giornale.
Bene , mi scusi questo piccolo sfogo, però la verità è la verità , logico Lei è padrone di scrivere quello che vuole , ma io, che faccio parte della vecchia guardia, sono abituato al rispettabilissimo giornalismo di suo Padre e non al Suo.
Grazie e cordiali saluti ,
Ugo Di Martino
Presidente COM.IT.ES Caracas
InterComites Venezuela

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Gentile Signor Di Martino,

In relazione alla sua lettera vorrei sottolineare il significato della parola “PREVEDIBILE”.

Il dizionario Treccani.it alla voce “PREVEDIBILE” indica: “Che si può prevedere, cioè conoscere, immaginare anticipatamente:  2. Per estens., di racconto o sim., il cui svolgimento non ha sorprese, e quindi privo di originalità, banale, scontato…”.

Non mi pare che accanto alla parola “PREVEDIBILE” nella cronaca da lei citata, ce ne siano altre che indichino la mancanza di importanza.

E dunque, non crede lei che era “PREVEDIBILE” che, nel corso della riunione del Comites, si affrontassero gli argomenti all’ordine del giorno? Che mi risulti non ci sono state polemiche, accesi dibattiti o scambi di idee meritevoli d’essere messi in evidenza.

Che il Comites abbia organizzato una video-conferenza in un momento in cui la pandemia obbliga tutti a restare a casa, non mi pare sia un fatto eccezionale. È così che stanno operando ormai da due mesi tutti gli uffici e le organizzazioni. Ma, forse, per Lei già il fatto che il Comites si sia riunito è un fatto eccezionale e non certo “PREVEDIBILE” nonostante l’impegno profuso da alcuni suoi membri.

Affrontare la problematica delle pensioni, tra l’altro denunciata dal nostro Giornale, o approvare il contributo alla Casa di Riposo “Angelo Petricone ” di Maracay erano questioni non soltanto “PREVEDIBILI” ma doverose tenendo conto delle difficoltà in cui versano tanti nostri connazionali e dell’ottimo lavoro che svolge ormai da molti anni, la Casa di Riposo di Maracay.

Ha perfettamente ragione quando dice che nel sottolineare “l’urgenza di alcune risposte” ci si riferiva alla mancata opinione del Comites sui contributi al nostro Giornale. Si tratta di una pratica che giace sulla sua scrivania da quasi quattro mesi. Come lei sa ai sensi dell’articolo 2, comma 4, lett. h), della legge 23 ottobre 2003, n. 286, il Comites deve “esprimere parere obbligatorio, entro trenta giorni dalla richiesta, sui contributi accordati dalle amministrazioni dello Stato ai locali mezzi di informazione”. Nonostante i nostri reiterati solleciti ciò non è ancora stato fatto, venendo meno ad una responsabilità sua e dell’intero Comites che Lei presiede. Niente di nuovo, vero sig. Di Martino? Anche questo è “PREVEDIBILE” trattandosi di contributi a La Voce d’Italia.

La ringrazio per i termini espressi nei confronti di mio padre. Anche lui li avrebbe apprezzati molto se li avesse ricevuti quando era ancora in vita. Ora, però, il Direttore della Voce d’Italia sono io e mi dispiace se non sono di suo gradimento. Non giova affatto alla nostra Collettività mescolare le simpatie personali con il lavoro che ciascuno di noi è chiamato a svolgere per difenderne gli interessi. Per ciò che ci riguarda, come Lei ben sa, abbiamo sollecitato una sua video-intervista per analizzare insieme la realtà della collettività, in considerazione del difficile momento che stiamo vivendo a causa del Covid-19. Purtroppo non è stato ancora possibile ricevere le risposte alle domande che ho provveduto a inviarle in data 12 aprile. La ragione d’essere de La Voce d’Italia è quella di difendere gli interessi della nostra collettività e ora, grazie all’espansione che ci permette il formato online, quelli degli italiani nel mondo.  Lo ha fatto ieri e continua a farlo oggi con la stessa etica professionale.

Mi creda sig. Di Martino, non esiste un problema generazionale.

 

Cordiali Saluti

Mauro Bafile

Direttore

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