Roma avrà il ‘Lungotevere Fellini’, era il sogno del Maestro

Federico Fellini in una foto d'archivio.
Federico Fellini in una foto d'archivio. (ANSA)

ROMA. – Federico Fellini “voleva trovare il proprio nome in un tratto del lungotevere: spazi aperti, in dialogo tra cielo, fiume e alberi mossi dal vento”. Il maestro del cinema italiano lo aveva confessato alla compagna di una vita Giulietta Masina, ricorda oggi l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli.

La commissione Toponomastica dell’amministrazione di Virginia Raggi ha detto sì, compiendo il primo passo perché il desiderio diventi realtà: Roma, ha annunciato il vicesindaco Luca Bergamo, avrà presto il suo ‘lungotevere Federico Fellini’, non lontano dal Foro Italico.

Nato a Rimini il 20 gennaio di cento anni fa, il nome di Fellini è indissolubilmente legato alla Capitale – dove morì – grazie anche al successo planetario de ‘La dolce vita’. Già un largo porta il suo nome in cima alla via Veneto resa leggendaria dalla sua arte (lo decise l’amministrazione Rutelli) ma tra qualche mese, dopo le verifiche della Prefettura – doverose perché si tratta di nuova denominazione – anche un tratto di lungotevere ne celebrerà il genio.

“Scoprire quella targa – ha affermato oggi Bergamo – sarà uno dei momenti belli di questa esperienza di amministratore, perché possiamo così celebrare il centenario della nascita di un vero genio, ma anche perché integriamo, in quella memoria collettiva costituita dalla rete dei nomi delle nostre vie pubbliche, lo specialissimo legame tra Fellini, Roma e l’idea stessa del genio creativo italiano”.

‘Lungotevere Fellini’ sarà infatti il nuovo nome del tratto che collega piazza Maresciallo Giardino all’incrocio con via Morra di Lariano, per poi confluire nel restante tratto che rimarrà dedicato al maresciallo Cadorna fino a ponte Duca d’Aosta.

La proposta dell’intitolazione è dello stesso Bergamo, che però riconosce di aver preso spunto da un’intervista di Rutelli. Che oggi rivela che a ispirarlo fu la stessa Masina, “poche settimane prima di morire”. Fellini, per l’attuale presidente dell’Anica, “è il re dell’immaginario italiano del XX secolo.

Roma deve moltissimo a Fellini, che ha utilizzato, reinventato e trasformato tutti i luoghi principali della Città. Realizzare oggi questo desiderio – conclude Rutelli – è come fissare nel panorama urbano la scena di uno dei suoi film”.

(di Gabriele Santoro/ANSA)

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