I medici del Paziente 1: “Ha vinto la squadra”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Ospedale Spallanzani in occasione del concerto di celebrazione della Repubblica e di ringraziamento al personale del Servizio sanitario
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Ospedale Spallanzani in occasione del concerto di celebrazione della Repubblica e di ringraziamento al personale del Servizio sanitario. (Foto Ufficio Stampa Quirinale)

CODOGNO. – Nella guerra di trincea contro il Coronavirus ha vinto “il gioco di squadra” e si è riusciti, se non a sconfiggerlo, almeno a domarlo, “con il lavoro di tutti”. Ancora una volta Annalisa Malara e Laura Ricevuti, le due dottoresse dell’ospedale di Codogno che hanno ricevuto dal capo dello Stato l’onorificenza di Cavaliere al merito per essere state le prime ad aver curato Paziente1, sono sulla stessa linea.

La mattina del 20 febbraio, dopo aver saputo che era stato a una cena in cui c’era anche un amico rientrato dalla Cina, hanno deciso insieme di sottoporre Mattia al tampone.

Dopo essere state avvertite del prestigioso riconoscimento, nel ringraziare Sergio Mattarella, sono di nuovo in sintonia: non dimenticano colleghi, infermieri e operatori che “in quella mattinata intensa” e durante l’emergenza “con noi hanno combattuto questa battaglia e che ci hanno permesso di superare i momenti più difficili”.

“Non me l’aspettavo. Sono molto contenta E’ stato un lavoro di squadra e abbiamo portato a casa il risultato”, spiega Laura Ricevuti, medico del reparto di Medicina dell’ospedale del lodigiano, dove è cominciato tutto e dove domani, dopo 103 giorni di chiusura, riapre il pronto soccorso.

Pure lei si è ammalata, ma alla fine “ce l’abbiamo fatta. E’ andato tutto bene. Vorrei dedicare questo riconoscimento ai miei colleghi, con il primario che e’ andato in pensione, e alla mia famiglia”, dice commossa.

Anche Annalisa Malara è “felicissima” e non nasconde di essere “molto orgogliosa del lavoro fatto da tutti in questo periodo così difficile” con un virus sconosciuto che è avanzato “ad una velocità incredibile” e una malattia che è “esplosa improvvisamente con una violenza devastante.

Ci ha trovati esposti con le nostre fragilità – aggiunge la rianimatrice che riceverà anche il premio tutto lombardo Rosa Camuna e che intuì che il paziente 1 aveva il Covid – ma anche forti e tenaci, determinati, se non a sconfiggerla almeno a domarla. Prendendoci cura dei nostri pazienti abbiamo visto cosa può fare il Covid ma nessuno di noi si è mai tirato indietro”.

Incredulo è invece Giuseppe Maestri, con una socia titolare della farmacia nella piazza principale di Codogno, che tutti i giorni arrivava da Piacenza nella zona rossa del Coronavirus per lavorare. “Sono felicissimo. Come posso ringraziare? L’unico rammarico è che ho perso il papà 15 giorni fa, era medico e scherzando mi diceva ‘ti faranno eroe nazionale'”, racconta . Anche lui non dimentica i suoi collaboratori: “Siamo stati tutti in prima linea. Divido con loro questo riconoscimento”.

(di Francesca Brunati/ANSA)

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