Premio Strega, il Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri vota “Il Colibrí”

MADRID – “Il Colibrì” dello scrittore Sandro Veronesi. Questo è stato, tra i libri in lizza per il Premio Strega, quello che ha ottenuto il maggior numero di preferenze dalla giuria del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri. Come avviene ormai dal 2017, anche quest’anno il Comitato di Madrid, diventato “Presidio Letterario”, (nuova rete mondiale istituita dalla Società Dante Alighieri per la promozione del libro), è stato chiamato a pronunciarsi sulle opere letterarie che concorrono al Premio Strega. Dal 2009, la Società Dante Alighieri, con sede a Roma, partecipa al prestigioso premio letterario, esprimendo uno dei voti collettivi che contribuiscono all’elezione della cinquina e del vincitore.

In questa occasione, obbligati dalla peculiare circostanza creatasi con la diffusione della covid-19, la Giuria si è riunita telematicamente. Una nuova esperienza, a dimostrazione di come arte e tecnologia a volte possano ritrovarsi lungo un percorso comune. D’altronde, non si può negare che, con la spinta impressa dalla quarantena, le nuove tecnologie hanno fatto irruzione di prepotenza in ogni ambito della nostra vita.

Ospite d’onore della riunione organizzata dal Comitato di Madrid, l’Ambasciatore Riccardo Guariglia, che, su invito della presidentessa Donatella Danzi, ha colto l’occasione per rivolgere ai presenti un breve saluto.

– Il mio intervento – ha esordito l’Ambasciatore Guariglia – voleva essere un saluto ed anche un’occasione per conoscervi. La cultura – ha quindi proseguito – occupa un posto estremamente importante. Condivido quanto detto dalla presidentessa: la cultura non si ferma. La cultura non si ferma mai. Da diplomatico, essendo cittadino del mondo, credo di poter affermare che ci possono essere regimi diversi, governi diversi, lingue diverse, ma la cultura non conosce frontiere.

Ha quindi sottolineato l’importante ruolo che svolge la Società Dante Alighieri all’estero come promotrice della nostra cultura e collante tra l’Italia e altri paesi.

– Sono sicuro – ha detto l’Ambasciatore – che potremo lavorare insieme. Contate su di me, ma soprattutto contate sulla sinergia che possiamo creare assieme. L’Ambasciatore – ha spiegato – non deve essere considerato una persona irraggiungibile; una persona che vive nella sua torre d’avorio con i suoi privilegi. L’Ambasciatore è solo uno degli attori del Sistema Italia. Sarò in grado di svolgere bene il mio lavoro nella misura in cui riusciremo a lavorare tutti insieme.

Riferendosi poi alla Spagna e all’Italia ha tenuto a evidenziare che i due paesi hanno tanti legami, storici e culturali, che li uniscono.

– Dobbiamo valorizzarli – ha concluso -. Dobbiamo sottolinearli. Sono sicuro che il risultato sarà di grande soddisfazione per tutti.

Alla riunione, presieduta da Donatella Danzi, Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, hanno partecipato, quali membri della giuria, Alberto Luchini, caporedattore del quotidiano “El Mundo” e “Metrópoli” di Madrid; Alberto Ojeda, critico letterario e scrittore della rivista “El Cultural” di Madrid; Salvatore Bartolotta, coordinatore del Programma di Dottorato presso la “Universidad a Distancia (UNED)” di Madrid; Marco Trombetta, vice Rettore di Ricerca presso l’“Instituto de Empresa” di Madrid; Salvador Cobo, editore della “Editorial El Salmón” di Madrid; Sergio Colella, dirigente scolastico; Mirella Marotta, vice direttrice del Dipartimento di Studi Romanici presso la “Universidad Complutense” di Madrid; Giusi Danzi, insegnante, pedagogista e psicologa, ricercatrice del Laboratorio LAPCOS dell’Università “Cote d’Azur” di Nizza; Carmen Marchante, professoressa presso la “Escuela Oficial de Idiomas” di Madrid; Iñigo Moré, segretario della Giuria del Comitato di Madrid della Società Dante Aligheri; Mercedes Rodríguez Fierro, professoressa presso la “Universidad Complutense” di Madrid; Vicente González Martín, Decano de la Facultad de Filologia dell’Università di Salamanca e Presidente dell’ “Asociación Española de Italianistas”. Assente la professoressa Rachele Facchi, che comunque aveva comunicato il suo voto al Segretario della Giuria, Iñigo Moré.

I 12 libri in gara per la LXXIV edizione del Premio Strega sono: “La nuova stagione” (Bompiani) di Silvia Ballestra; “Città sommersa” (Bompiani) di Marta Barone; “Febbre” (Fandango Libri) di Jonathan Bazzi; “La misura del tempo” (Einaudi) di Gianrico Carofiglio; “Ragazzo italiano” (Feltrinelli) di Gian Arturo Ferrari; “Giovanissimi” (NN Editore) di Alessio Forgione; “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio) di Giuseppe Lupo; “Tutto chiede salvezza” (Mondadori) di Daniele Mencarelli; “Almarina” (Einaudi) di Valeria Parrella; “Vita, morte e miracoli” (Minimum Fax) di Remo Rapino; “Il colibrì” (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi; “L’apprendista” (SEM) di Gian Mario Villalta.

Uno dopo l’altro, i membri della giuria hanno espresso il loro giudizio, sottolineando le caratteristiche dei romanzi, le qualità letterarie, gli aspetti psicologici che emergono dalla lettura, l’ambientazione e il clima che ogni scrittore è riuscito a creare. Ogni scelta è stata sapientemente motivata.

Alla fine, il libro che più ha “convinto” la giuria è stato “Il Colibrí” di Sandro Veronesi. Al secondo e terzo posto si sono piazzati “Città Sommersa” di Marta Barone e “La Misura del Tempo” di Gianrico Carofiglio.

Il risultato è stato trasmesso alla Sede Centrale della Società Dante Alighieri e contribuirà alla prima votazione per selezionare la cinquina dei finalisti al Premio Strega 2020. L’autore più votato dalla Dante riceverà in giugno a Roma un riconoscimento speciale e, nei mesi successivi, sarà ospite dei Comitati coinvolti.

Redazione Madrid

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