Il virus e cosa ne consegue

Giuseppe Scigliano, presidente del Comites di Hannover (Cortesia “A Tavola”)

In questi giorni il coronavirus ha costretto tutti a cambiare modo di vivere ed ha diffuso tra la gente paura e scompiglio. Per essere informati sullo status attuale siamo tutti incollati davanti ai monitor dei computer, davanti alle televisioni o semplicemente a sentire la radio o a leggere giornali.

Le vittime, nella maggior parte anziani,  sono ormai barricate in casa in attesa che tutto passi e la normalità ritorni sulla terra. Ritornerà tutto come prima? Questo ce lo auguriamo tutti ma sarà certamente il contrario, specialmente per chi gestisce attività gastronomiche come gran parte degli italiani in Germania. Il settore attraversa il periodo più buio della sua storia e rischia di bruciare se stesso con i fornelli spenti. Da settimane sono stati costretti a chiudere e mettere il personale in cassa integrazione.

È vero che sono stati predisposti diversi provvedimenti da parte dello Stato, delle Regioni, dei Comuni ecc., ma quasi a tutti servono capitali freschi ed immediati per fronteggiare le spese quotidiane e gli impegni presi con i creditori. Molti sono i contagiati ed i morti di questa pandemia così come pure le vittime economiche. Tra queste gli italiani che erano giunti da poco e che avevano trovato occupazione nella gastronomia. È stato come un fulmine a ciel sereno perché perdendo il lavoro e non avendo maturato l’indennità di disoccupazione e senza conoscenze della lingua tedesca, in molti hanno trovato e trovano quotidianamente  difficoltà per avere accesso agli aiuti sociali. In tanti stanno vivendo una tragedia nella tragedia e si consiglia di chiedere informazioni ai consolati oppure ai servizi sociali delle caritas locali o ai patronati.

Per coloro che sono stati messi in cassa integrazione (prendono circa il 60% dello stipendio al netto per i singoli e qualcosa in più per i coniugati), hanno deliberato che potranno lavorare ed integrare lo stipendio senza trattenute fino alla fine di ottobre mentre per gli imprenditori ci sono diverse possibilità di aiuti sia in forma di prestiti agevolati sia in forma di contributi a fondo perso.

Le informazioni sono già note perché diffuse da quasi tutti i media. Per coloro che hanno problemi con la lingua tedesca si consiglia di rivolgersi al proprio commercialista o al Consolato di appartenenza, per la compilazione corretta dei moduli richiesti, ma anche per controllare attentamente i destinatari dei moduli, dato che ci sono già state truffe, soprattutto nel Nordreno-Westfalia.

Non posso che consigliare di ricorrere a tali aiuti, per avere quel minimo di tranquillità interna, in questo momento dove quasi tutto si era fermato e le persone erano costrette a rimanere in casa, la produzione in quasi tutti i settori era bloccata fino ed i danni non sono ancora estimabili, mentre a Brüssel si decidono le sorti dell’Unione Europea e della sua moneta.

Giuseppe Scigliano 

Presidente del Comites di Hannover

(Cortesia di “A Tavola” – www.a-tavola.info)

 

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