Lazio addio sogni scudetto, il Sassuolo non si ferma più

Giacomo Raspadori festeggia il suo gol del Sassuolo contro la Lazio.
Giacomo Raspadori festeggia il suo gol del Sassuolo contro la Lazio. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – La Lazio si spegne da sola e nel primo match della 32/a giornata all’Olimpico si arrende anche al Sassuolo: e con la Juve che ha la chance di scappare i sogni scudetto dei biancocelesti sembrano definitivamente svaniti. In vantaggio con un gol di Luis Alberto al 33′ del primo tempo, i biancocelesti si arrendono nella ripresa alle reti dell’esordiente Giacomo Raspadori e del solito Caputo nei minuti di recupero.

Quarta vittoria consecutiva per De Zerbi, terzo ko di fila invece per Simone Inzaghi che ora dovrebbe guardarsi di più alle spalle – con l’Atalanta a un soffio – nella lotta per la Champions. Costantemente alle prese con gli infortuni, Simone Inzaghi affida le chiavi della regia a Parolo, in campo anche Milinkovic dal primo minuto mentre sugli esterni, confermato Lazzari, concede una chance dall’inizio a Lukaku sulla sinistra al posto di Jony.

Dall’altra parte, rispetto alla trasferta di Bologna ben nove cambi per De Zerbi: confermati i soli Consigli in porta e Locatelli a centrocampo, in attacco unica punta all’esordio il classe ‘2000 Giacomo Raspadori con Traoré, Djuricic e Boga alle sue spalle.

Caldo torrido nella Capitale e ritmi bassissimi all’inizio, dopo una breve fase di studio è la Lazio a lanciare il primo acuto con Ciro Immobile che non inquadra di pochissimo la porta dopo la prima delle tante cavalcate di Lazzari sulla destra imbeccato da Milinkovic.

La gara si infiamma quando il Sassuolo aumenta i giri: all’8′ sarebbe vantaggio per i neroverdi, con una grande azione di sfondamento di Bourabia dal cui rimpallo con Parolo nasce il tiro di Raspadori che infila Strakosha. L’esultanza del giovane esordiente viene però strozzata subito dal ricorso di Di Bello al Var: secondo l’arbitro di Brindisi non c’è il tocco di Parolo, è fuorigioco dunque e si riparte dallo 0-0.

Poco dopo è la traversa a salvare la Lazio su un tiro di Djuricic deviato da Radu ed è anche l’ultimo serio tentativo della squadra di De Zerbi nel primo tempo. La Lazio ritrova smalto e corsa, sul capovolgimento di fronte Luis Alberto non inquadra e spara alle stelle una buona occasione in contropiede e al 33′ i biancocelesti passano: altra grande azione di Lazzari sulla destra, l’assist trova Luis Alberto a centro area, bravo e fortunato nel trasformare un rimpallo con Locatelli in un pallonetto morbido che inganna Consigli.

Nella ripresa De Zerbi inserisce subito Caputo al posto Traoré e Muldur per Toljan per dare più sostanza alla corsia di destra neroverde. Da quella parte Inzaghi invece inserisce Jony per un Lukaku poco incisivo in fase offensiva. Il Sassuolo acquista più personalità davanti e al 7’ è proprio Caputo a liberarsi in area (tenuto in gioco da Bastos), la palla in mezzo trova ancora Raspadori e stavolta il gol è regolare.

Dal gol la Lazio si spegne e il Sassuolo potrebbe approfittarne ma non è fortunato. Nell’ultima parte del match i cambi rinfrescano i biancocelesti (dentro Cataldi, Leiva e nel finale anche Adekanye e Vavro), Immobile trova il suo secondo tiro ma non inquadra e Bastos sfiora il nuovo vantaggio di testa.

Quando i biancocelesti sembrano avere il pallino del gioco e premono per provare a vincerla, ecco la doccia fredda nei minuti di recupero: cross di Kyriakopoulos da sinistra, torre di Ferrari in area e la testa di Caputo che beffa Bastos in marcatura e Strakosha sul suo palo. Lazio in caduta libera, e i sogni si allontanano.

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