Marcinelle, Di Maio ricorda la tragedia nella miniera Bois du Cazier

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.(ANSA/CLAUDIO PERI)
Una foto d'epoca della zona della miniera di Marcinelle nel momento del disastro.
Marcinelle, per non dimenticare

MADRID – Marcinelle, 8 agosto 1956. Un incendio sviluppatosi in un condotto d’entrata d’aria riempie di fumo tutto l’impianto sotterraneo della miniera di carbone Bois du Cazier, in Belgio. Il fuoco è causato da una scintilla elettrica che provoca la combustione d’olio ad alta pressione. In quell’impianto sotterraneo lavoravano 275 minatori. Se ne salvano appena 13. Delle 262 vittime, 136 sono immigrati italiani che lavoravano in condizioni disumane, senza alcun sistema di sicurezza. Dopo i disastri di Monogah, del 6 dicembre del 1907, e di Dawson, del 22 ottobre del 1913, ambedue negli Stati Uniti, quella di Marcinelle è la terza tragedia per numero di vittime tra gli italiani all’estero. Oggi, la minera Bois du Cazier è parte dei patrimoni storico dell’Unesco.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con un messaggio alle nostre comunità, ricorda una data diventata simbolo della nostra emigrazione e del “sacrificio del lavoro italiano nel mondo”.

“Dal 2001 – afferma il ministro Di Maio – l’Italia  commemora con la ‘Giornata del Sacrificio del Lavoro italiano nel Mondo’ tutti i lavoratori italiani scomparsi mentre svolgevano la loro professione. Quest’anno, a causa della pandemia da COVID-19, onoriamo il ricordo della tragedia di Marcinelle in una condizione di distanza fisica, ma di grande vicinanza e solidarietà”.

Sottolinea che “anche l’attuale emergenza sanitaria ha visto il sacrificio di quanti, in Italia e all’estero, hanno perso la vita mentre si dedicavano al loro lavoro, come anche ad attività di volontariato e di sostegno. Penso a medici, infermieri, al personale sanitario e a tutti coloro che hanno lavorato per mesi senza sosta, pagando con il prezzo della loro vita l’aiuto dato agli altri e alla nostra società tutta”.

Il ministro Di Maio precisa che “nel 1956, il sacrificio del Bois du Cazier spinse i Governi dei Paesi partecipanti alla nascente integrazione europea a mettere la sicurezza e la salute dei lavoratori al centro dei progetti che poi avrebbero costituito le fondamenta della casa comune europea”.
“La promozione di un lavoro equo, tutelato e sostenibile – prosegue – deve essere anche oggi al centro della nostra risposta alle gravi conseguenze economiche e sociali della crisi sanitaria. L’Italia – membro fondatore dell’UE e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – intende continuare a portare avanti questa istanza anche in ambito europeo e internazionale”.
Sostiene che “solo le società che garantiscono il diritto al lavoro e la sicurezza del reddito possono progredire”. Quindi, aggiunge:

“Perché ci sia vero progresso, il lavoro e i lavoratori devono ricevere le giuste tutele. E questo vale anche per tutti i connazionali che nel corso della nostra storia hanno lasciato l’Italia per emigrare all’estero in cerca di realizzazione. I loro diritti e la loro tutela acquistano ancora più valore, in considerazione delle tante difficoltà che hanno dovuto sostenere”.

Dopo aver affermato cone “l’emigrazione italiana nel mondo ha sempre mostrato il talento, la dedizione e la professionalità dei nostri connazionali”, conclude:

“Ai familiari delle vittime di Marcinelle, ai familiari di tutte le vittime italiane cadute sul lavoro, di coloro che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione nel corso della pandemia, ai cari di quanti hanno reso onore all’immagine dell’Italia nel mondo con il loro sacrificio, va oggi il mio pensiero e la mia vicinanza”.

Redazione Madrid

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