Vaccino Covid, due speranze italiane e 170 volontari

Analista al lavoro nel laboratorio di biosicurezza dell'ospedale Spallanzani di Roma in un'immagine d'archivio
Farmaci: analista al lavoro nel laboratorio di biosicurezza dell'ospedale Spallanzani di Roma in un'immagine d'archivio. ETTORE FERRARI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

ROMA. – I laboratori di tutto il mondo non conoscono pausa in questa estate pandemica e a Roma a partire da oggi prossimo partiranno le selezioni per mettere assieme le prime squadre di volontari che si sottoporranno al vaccino che sarà sperimentato all’Istituto Lazzaro Spallanzani. La selezione, spiega il direttore scientifico Giuseppe Ippolito si baserà su una serie di paramenti biologici, clinici e di disponibilità.

L’appello per la ricerca specifica che si ricercano “volontari sani, di ambo i sessi, di età compresa tra i 18 e i 55 anni e tra i 65 e gli 85 anni, iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, che non abbiano partecipato ad altri studi clinici negli ultimi 12 mesi e che non abbiano contratto il Covid-19”.

ll vaccino, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera, con sede a Castel Romano, ha già superato i test preclinici effettuati sia in vitro che su animali. Finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da 5 milioni insieme al ministero della Ricerca, dal 24 agosto sarà somministrato a 90 volontari.

Ma le speranze italiane per un vaccino nato e sviluppato nel nostro paese sono due. A quello dell’azienda biotech ReiThera, il cui test di ‘fase 1’ è stato autorizzato pochi giorni fa dall’Aifa, si aggiungerà a breve anche quello prodotto da Takis e Rottapharm Biotech basato su una innovativa tecnica che utilizza il Dna. I test di questo secondo candidato saranno coordinati dalla Asst di Monza con l’Università di Milano Bicocca, e si terranno insieme ad altri 2 centri italiani, coinvolgendo 80 volontari.

Sono 170 complessivamente quindi i volontari della “prima linea” dei test per i due vaccini italiani che poi si allargherà a gruppi molto più ampi. La sperimentazione sull’uomo, il primo passo verso l’utilizzo del vaccino su larga scala, sarà condotta presso il Centro di Ricerca di Fase 1 della Asst di Monza, diretto dalla professoressa Marina Cazzaniga, e coinvolgerà in questa fase iniziale 80 volontari sani, che saranno portati fino a 200 nella cosiddetta ‘Fase 2’ immediatamente successiva.

Sono 44 le sperimentazioni in corso nel mondo sui vaccini, come riportato nell’ultimo aggiornamento del monitoraggio dell’Iss al 27 luglio, e di questi il 36% è nella fase 1 mentre il 43% in una fase 1/2. a partecipare alla ‘gara’ sono diversi paesi nel mondo, con la Cina che ha avviato ben 15 test. Tra quelli che si dichiarano più avanti c’è invece la Russia, che ha già fatto sapere di voler iniziare una vaccinazione di massa il prossimo ottobre.

(di Maria Emilia Bonaccorso/ANSA)

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