Covid non scomparirà, diventerà stagionale

Persone si affrettano agli acquisti in un megastore a Vienna durante il Covid-19.
Persone si affrettano agli acquisti in un megastore a Vienna durante il Covid-19. EPA/CHRISTIAN BRUNA

ROMA. – Il nuovo coronavirus responsabile della sindrome Covid-19 non scomparirà, il SARS-CoV-2, infatti, diverrà nei paesi temperati un virus stagionale, come altri coronavirus o come anche i virus influenzali. Ma affinché questo processo avvenga serve ancora tempo, il virus è oggi ancora troppo contagioso, è necessario che venga raggiunta l’immunità di gregge.

È quanto sostiene Hassan Zaraket della Università Americana di Beirut alla luce di uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Public Health. Il lavoro si basa sul confronto tra dati relativi a diversi virus respiratori stagionali (da quelli dell’influenza a svariati altri coronavirus stagionali) e le ultime conoscenze disponibili in merito al SARS-CoV-2.

Gli esperti libanesi spiegano che il nuovo coronavirus ha ancora un indice di trasmissione troppo alto (il cosiddetto Ro), legato al fatto che ad oggi solo una fetta minoritaria della popolazione lo ha incontrato sviluppando gli anticorpi; e finché tale indice non scenderà, il virus continuerà a circolare tutto l’anno in maniera molto efficiente.

In altri termini si dovrà aspettare di ottenere l’immunità di gregge attraverso le infezioni naturali e auspicabilmente i vaccini, affinché il SARS-CoV-2 diventi suscettibile a fattori stagionali come la temperatura, l’umidità, l’aumento del tempo trascorso in luoghi chiusi tipico delle stagioni fredde.

I ricercatori sottolineano che questa stagionalità è stata ottenuta per altri coronavirus, inclusi quelli emersi più di recente come il ‘NL63’ (isolato nel 2004, provoca da lievi a moderate infezioni delle alte vie respiratorie, grave infezione delle basse vie respiratorie, come ad esempio la bronchiolite. Il virus si trova principalmente nei bambini, negli anziani e nei pazienti immunocompromessi) e ‘HKU1’ (virus isolato per la prima volta nel 2005, che provoca una malattia respiratoria superiore con i sintomi del raffreddore, ma può progredire fino a polmonite e bronchiolite), che seguono lo stesso schema di circolazione dell’influenza.

Dato quanto sappiamo finora, “Il SARS-CoV-2 è qui per restare e continuerà a causare nuove ondate nel corso di tutto l’anno fino a quando non sarà raggiunta l’immunità di gregge”, spiega Zaraket. Ma la sperata immunità collettiva non arriverà velocemente e potremmo dover sopportare più ondate di COVID-19. Dovremo cioè imparare a conviverci e continuare a praticare le migliori misure di prevenzione, dall’uso della mascherina, al distanziamento fisico, dall’igiene delle mani all’evitare gli assembramenti”, conclude.

(di Paola Mariano/ANSA)

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