Time celebra nonna indiana star sit-in antigoverno

Bilkis Bano (S), la 82enne Dadi, "nonna" in hindi, parla con una commesa in un negozio.
Bilkis Bano (S), la 82enne Dadi, "nonna" in hindi, parla con una commesa in un negozio. (Ansa)

NEW DELHI.  – L’India progresista festeggia da lunedì sera sui media e sui social Bilkis Bano, la “Dadi”, (nonna, in hindi) ottantaduenne, inclusa dal settimanale americano Time tra i 100 personaggi più influenti dell’anno.

Il settimanale scrive che “Bilkis è un simbolo di resistenza in una nazione in cui la voce delle donne e delle minoranze viene sistematicamente messa a tacere”.

Bilkis, assieme ad altre due “Dadis” è stata una delle animatrici e icone del sit-in di Shaheen Bagh, il quartiere a sud est di Delhi dove centinaia di donne protestarono per mesi contro la CAA, la controversa legge sulla cittadinanza che penalizza i musulmani.

L’occupazione pacifica della strada, avviata il 15 dicembre del 2019, continuò fino al 24 marzo di quest’anno, quando il presidio fu smantellato in coincidenza con l’inizio del lockdown per il Covid19.

Attorno ai tendoni sotto i quali le donne si erano accampate, lungo la strada principale del quartiere, a maggioranza musulmana, erano nate la biblioteca, la scuola per i bambini, una mensa: tutti i giorni si svolgevano concerti, incontri, momenti di preghiera condivisi tra esponenti delle religioni minoritarie, ma anche di indù.

I sostenitori del governo e della legge avversarono Shaheen Bagh in tutti i modi, e chiesero ripetutamente di usare anche la forza per chiuderlo, ma, nonostante le tensioni, la protesta continuò senza violenze, sino alla fine.

Bilkis, assieme ad altre due “dadis” è stata una delle presenze magnetiche del sit-in: tutti i giorni, dalle 8 a mezzanotte, sedeva in mezzo al presidio, con un rosario in una mano e la bandiera indiana nell’altra, come racconta Rana Ayyubb, la giornalista che ne firma il ritratto su Time. E furono sempre le tre “dadis” ad alzare il tricolore indiano lo scorso 26 gennaio, per la Festa della Repubblica.

“Resterò qui finché il sangue mi scorrerà nelle vene “, ripeteva Bilkis “perché i bambini di questo paese e di tutto il mondo possano respirare giustizia ed eguaglianza”.

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