Coronavirus in Italia: contagi stabili. Piccoli lockdown locali

Controlli Covid all'aeroporto Capodichino a Napoli.
Controlli Covid all'aeroporto Capodichino a Napoli. ANSA/CESARE ABBATE

ROMA. – Per il viceministro della Salute Roberto Sileri “in Italia i casi di Covid aumentano molto lentamente e la nostra situazione è migliore rispetto agli altri paesi europei”; “il sistema non è sotto pressione”, assicura l’esponente M5S.

I numeri sembrano dargli ragione – oggi i contagi restano sotto quota 1.800, ma con circa 17 mila tamponi in meno di ieri, e 17 vittime come il giorno precedente -, eppure si affacciano le chiusure a livello locale, piccoli lockdown come in alcuni paesi del Nuorese, in Sardegna.

E il presidente della Campania Vincenzo De Luca, che ha minacciato una quarantena generalizzata se la curva continua a salire, impone test obbligatorio all’aeroporto di Napoli per chi torna dall’estero.

Dal bollettino del ministero della Salute emerge che si sono registrati 1.766 nuovi casi nelle ultime 24 ore, a fronte del 1.869 di ieri. I morti di coronavirus con quelli odierni sono un totale di 35.835. Il numero complessivo dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale a 309.870. Solo la Valle d’Aosta fa registrare zero nuovi casi.

Gli attualmente positivi sono 1.025 in più rispetto a ieri, i dimessi e guariti 724 in più. I pazienti in terapia intensiva sono 7 in più per un totale di 254 (secondo il viceministro Sileri però anche i ricoveri in rianimazione “aumentano molto lentamente, sono ancora pochi”). I ricoverati con sintomi salgono a 2.846 (+100), le persone in isolamento domiciliare sono ora 46.518 (+918).

Tra le regioni con nuovi casi in testa la Campania con 245, poi la Lombardia 216, quindi il Lazio 181, spicca la Sardegna che ne fa registrare 139 in più. E proprio nell’isola, passata da Covid free virtuale all’estate angosciosa dei positivi della movida, si susseguono le chiusure a livello locale.

Dopo Orune, il paese di 2.300 abitanti in semi-lockdown per l’impennata di infetti, nel Nuorese ora a preoccupare è Gavoi, comune poco più grande, che oggi registra 12 nuovi positivi, che diventano complessivamente 27. Troppi per il sindaco Giovanni Cugusi che ha postato su Facebook le sue raccomandazioni ai cittadini prospettando la possibilità di un semi-lockdown. Sarebbe il terzo comune in Sardegna a subire pesanti restrizioni: oltre a Orune, c’è Aidomaggiore nell’Oristanese che ha subito una chiusura totale.

Intanto sul fronte del vaccino potrebbe esserci la Borsa nel futuro della Irbm, l’azienda italiana che sta sviluppando il rimedio anti-Covid insieme con l’Istituto Jenner dell’Università di Oxford e all’azienda farmaceutica britannica Astra Zeneca: Una quotazione a Piazza Affari? “Perché no?”, dice al settimanale Il Riformista Economia l’amministratore delegato Piero Di Lorenzo, secondo quanto anticipato.

“Stanno arrivando tante proposte di partnership, ci sono grandi aziende che vorrebbero entrare nel capitale. In molti si interessano a noi in tutto il mondo, e non escludo alcuna opzione”, aggiunge il manager, ma se ne parlerà solo a vaccino approvato:

Se non ci saranno intoppi il vaccino sarà pronto entro fine novembre. Quanto al numero di dosi disponibili, “ne abbiamo già prodotte decine di migliaia per la sperimentazione, e siamo in grado di produrne dieci milioni l’anno nel nostro stabilimento di Pomezia – afferma Di Lorento -. Ho promesso al presidente di Astra Zeneca e al ministro della Salute Roberto Speranza che lo faremo, se servirà”.

Al sospetto che i tempi del vaccino vengano troppo abbreviati l’Ad di Irbm risponde così: “Vengono tagliati quelli tecnici, mai quelli della sperimentazione scientifica”.

(di Luca Laviola/ANSA)

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