Covid: contagi in carcere sfiorano i duemila casi

Il contagio da Covid 19 nelle carceri continua a preoccupare
Il contagio da Covid 19 nelle carceri continua a preoccupare.

ROMA. – Il contagio da Covid 19 nelle carceri continua a preoccupare, soprattutto per le condizioni di sovraffollamento .Dopo la leggera flessione dei giorni scorsi,è tornato a salire tra i detenuti. Mentre resta stabile tra gli operatori penitenziari, tra i quali i positivi sono 1.042 (quasi tutti in quarantena presso il proprio domicilio, 10 in ospedale e 19 nelle caserme annesse agli istituti) .

Alla data di ieri sono 826 i detenuti con il Covid 19: solo 22 sono ricoverati in ospedale; mentre 804, sono gestiti dall’area sanitaria interna alle carceri. La gran parte di loro ,772, è costituita da asintomatici. E il virus è arrivato anche negli istituti minorili, dove comunque i casi sono al momento 3 su 299 presenze.

I nuovi dati sono stati forniti al question time dal ministro Alfonso Bonafede , che in risposta a un’interrogazione di Maurizio Lupi, vice presidente del gruppo misto, sulla situazione critica soprattutto di alcune carceri, ha difeso il suo e l’operato dell’amministrazione penitenziaria.

Assicurando che che sono state predisposte tutte le misure organizzative per “limitare al massimo il rischio salute di tutte le persone che lavorano e vivono negli istituti di detenzione”: con il triage all’ingresso sui detenuti nuovi giunti o provenienti da altri istituti -nelle 145 tensostrutture installate ad hoc- ,tre diverse tipologie di isolamento, misurazione della temperatura a chiunque entri nei penitenziari, fornitura di mascherine e gel.

A segnalare il leggero calo di contagi tra i detenuti era stato nei giorni scorsi proprio il primo report del ministero della Giustizia pubblicato sul sito istituzionale: le cifre , aggiornate a domenica ,riferivano di 809 positivi. Il che significa che l’incremento che si è verificato è ora di 17 casi.

A preoccupare sono soprattutto i penitenziari di Lombardia e Campania. In Lombardia sono 252 i positivi, secondo i dati comunicati dal Dap aI sindacati della polizia penitenziaria: 81 a Bollate, 54 San Vittore, 36 a Opera e 12 a Como. In Campania sono 197, di cui 100 a Poggioreale e 63 a Secondigliano.

Ma il focolaio più allarmante è nel Veneto , a Tolmezzo con 116 positivi. Intanto è diminuito leggermente anche il numero dei detenuti presenti nelle carceri: attualmente sono 53.720, 488 in meno rispetto a una settimana fa. Una contrazione ancora troppo limitata rispetto a un sovraffollamento che le associazioni che si occupano di carceri valutano in 7mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili, mentre il ministero della Giustizia fa presente che la capienza è di poco più di 50mila letti: insomma ,secondo i dati di via Arenula, sono 3mila i reclusi in più.

Di qui i tanti appelli a intervenire con misure ben più incisive di quelle previste dal dl Ristori: sono arrivati dai Garanti per i detenuti, da una decina di associazioni impegnate nel sociale, dall’Unione delle Camere penali. Mentre più di 500 persone si sono unite allo sciopero della fame cominciato dalla radicale Rita Bernardini per l’indulto.

Lascia un commento