Due miliardi di stelle nella nuova mappa 3D della Via Lattea

Il piano della Via Lattea, dove si concentra la maggior parte di stelle. in basso a destra le Nubi di Magellano
Il piano della Via Lattea, dove si concentra la maggior parte di stelle. in basso a destra le Nubi di Magellano (fonte: ESA/Gaia/DPAC, A. Moitinho/University of Lisbon, Portugal)

ROMA. – Mille miliardi di osservazioni, 1,8 miliardi di stelle, 1,6 milioni di oggetti extragalattici: sono alcuni dei numeri del nuovo censimento della Via Lattea, la nuova mappa tridimensionale realizzata con un dettaglio senza precedenti contenuta nel nuovo catalogo astronomico della Early Data Release 3 (EDR3) della missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), a cui l’Italia contribuisce in modo significativo con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

“Il contributo dell’Italia in questa missione è stato ed è importante non solo per lo sviluppo del satellite con la sua industria, ma anche per la partecipazione al consorzio europeo per l’analisi dei dati”, ha detto Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, alla presentazione dei dati questa mattina. Questa nuova mappatura della Via Lattea, ha continuato, “è una sorgente infinita e sarà una fonte inesauribile di dati per i nostri scienziati”.

Il catalogo si basa sui primi 34 mesi di osservazioni del satellite, lanciato nel 2013, e supera in precisione la versione precedente del 2018, grazie ad oltre un anno di osservazioni aggiuntive. I nuovi dati mostrano anche i movimenti oscillatori delle stelle nelle frange più esterne della Via Lattea, la rotazione delle stelle nella Grande Nube di Magellano e della Piccola Nube di Magellano.

Ci sono anche 1.6 milioni di quasar, i cuori di galassie lontane la cui enorme luminosità proviene all’attività dei buchi neri supermassicci nei loro centri. Grazie a queste osservazioni i ricercatori sono riusciti a stimare l’accelerazione del Sistema solare nel suo moto intorno al centro della Via Lattea, pari a 7 millimetri al secondo nel corso di un anno.

“Tra i risultati spicca l’identikit completo di oltre 330.000 stelle nei ‘dintorni’ del Sole, che ne ricostruisce distribuzione in 3D e moti, ne classifica le proprietà e individua i sistemi di stelle doppie”, aggiunge Mario Lattanzi, dell’Inaf. “Ora abbiamo delle mappe precisissime – prosegue – Se avessimo delle astronavi per poter andare a vedere queste galassie, potremmo arrivarci grazie alle coordinate e direzioni molto precise della nuova mappa”.

La missione Gaia continuerà a regalare molti e numerosi dati e scoperte, visto che finora sono stati analizzati e validati i dati dei primi 34 mesi di osservazione del satellite. Nel frattempo ci si gode quella che il presidente dell’Inaf, Marco Tavani, ha definito “una festa per l’astronomia, che permetterà grandi avanzamenti nell’astronomia stellare e sulle galassie”.

(di Adele Lapertosa/ANSA)

Lascia un commento