Troppi morti sul lavoro, presto 2100 nuovi ispettori

Guanti da lavoro fotografati in un cantiere edile di Pontedera
Guanti da lavoro fotografati in un cantiere edile di Pontedera (Pi).FRANCO SILVI/ANSA

ROMA. – Puntare su maggiore prevenzione e formazione, rafforzare investimenti e controlli con più organici: su questi punti il governo con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, traccia la linea d’azione su cui procedere per fermare la scia di incidenti e di vittime sul lavoro, che ogni giorno si contano.

E un primo provvedimento è l’arrivo, in tempi stretti, di circa 2.100 nuove unità all’Ispettorato nazionale del lavoro. Una prima risposta “di grande impatto”, sottolinea il ministro, che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro richiama la necessità di “fare fronte comune” incontrando i sindacati insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, e assicura l’impegno a “fare di più”.

Quella degli incidenti e dei morti nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi e in tutti i luoghi di lavoro è “una emergenza nazionale”, incalzano Cgil, Cisl e Uil, che per domani hanno convocato un’assemblea unitaria sul tema, con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, insieme ai delegati ed ai rappresentanti per la sicurezza.

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro. É necessario e urgente un Patto per la salute e la sicurezza”: è il monito che i sindacati si preparano a rilanciare. Bisogna arrivare súbito alla definizione di un “Accordo per la sicurezza” tra governo e parti sociali, dice Landini nel corso del tavolo.

Tra le richieste quella di fare assunzioni mirate nei servizi pubblici per garantire più prevenzione, ispezioni e controlli, condizionare le risorse del Pnrr destinate alle imprese al rispetto dei contratti e di tutte le norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fino ad arrivare ad una patente a punti per certificarne la regolarità.

“Bisogna fermare questa strage silenziosa che ogni anno porta via più di 1200 persone. Solo nei primi tre mesi dell’anno parliamo di circa 200 morti per incidenti sul lavoro. Una cifra inaccettabile per un Paese civile”, ammonisce Sbarra che chiede “una svolta”.

Parla di incontro “interlocutorio” il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, e “dunque restiamo in attesa di risposte dal Governo. È necessaria una cabina di regia coordinata dalla presidenza del Consiglio”.

Sul tavolo la richiesta di investimenti su prevenzione e formazione e di portare il tema della sicurezza sul lavoro anche nelle scuole.

Di certo, assicura Orlando, “l’investimento in prevenzione è un guadagno in salute”, presupposto da cui partire “per programmare un piano che abbia un respiro anche pluriennale”. In un “disegno generale che sta dentro al Recovery”.

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