Centri commerciali: serrata di 30mila negozi

Un insegna mostrata durante la serrata di negozi a Porta di Roma, in protesta delle chiusure per il Covid.
Un insegna mostrata durante la serrata di negozi a Porta di Roma, in protesta delle chiusure per il Covid. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA.  – Saracinesche abbassate stamattina in 1.300 centri commerciali di tutta Italia per protestare contro le chiusure del weekend che vanno avanti “da 160 giorni”.

Una serrata simbolica, di pochi minuti, che ha interessato 30 mila negozi e supermercati. “Il tempo è scaduto, le misure vanno revocate. Lo chiediamo a nome degli 800mila lavoratori che sono la forza dei centri commerciali”, spiegano esercenti che aderiscono all’iniziativa promossa da Federdistribuzione, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali.

Dall’inizio della pandemia, centri commerciali, parchi commerciali e outlet hanno registrato “oltre 40 miliardi di perdite, 8 miliardi di entrate in meno nelle casse dell’erario”, stima Federdistribuzione.

“Il nostro settore, che incide per l’8% del pil a livello nazionale, è l’unico settore senza data di riapertura”, spiega Federdistribuzione e “ogni weekend di chiusura sono 150 milioni di mancati incassi per lo Stato”.

Il commercio “vale il 22% del pil, se non ripartono i consumi, l’industria si fermerà di nuovo”. Pd, Iv, FdI, Lega e Movimento 5 stelle si sono mossi súbito incontrando le associazioni in mattinata e assicurando “una data di riapertura” entro questa settimana.

Lega e Forza Italia hanno anche inserito la richiesta In una mozione presentata al Senato. “Oggi sui centri commerciali non vedo ostacoli rispetto a una ripartenza”, ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi durante l’ncontro con le associazioni.

“Riaprire in sicurezza si può”, ha scritto in un tweet Maria Elena Boschi, Italia Viva, seguita da Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze nella segreteria del Pd, che assicura: “ci sono tutte le condizioni per revocare la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi”.

Anche le associazioni dei consumatori hanno commentato. Per l’Unc i dati sulle perdite sono “disastrosi” e il “governo debe ripensare” le riaperture, Codacons chiede che siano fatte “a precise condizioni” e che si applichino controlli.

“Chiediamo di riaprire subito, e già dal prossimo weekend, perché è lì che si concentra il 50% del giro di affari settimanale”, sostiene Confcommercio, l’importanza che “la nostra industria con 800.000 lavoratori solo nei centri commerciali, non deve e non può più essere trascurata dal Governo”, sottolinea CNCC.

Nel pomeriggio, infine, i rappresentanti delle Associazioni del Commercio hanno incontrato il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello a Palazzo Chigi: “Le prossime valutazioni del Governo in merito alle riaperture – hanno detto in una nota congiunta – prenderanno sicuramente in considerazione le istanze della categoria per un’auspicabile riapertura nel breve termine”.

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