Sostegni slittano ancora, via Parisi dall’Anpal

Nella foto d'archivio il Palazzo Chigi.
Nella foto d'archivio il Palazzo Chigi, sede del governo.

ROMA.  – Il nodo ristori è stato sciolto, ma il nuovo decreto sostegni slitta ancora. Il consiglio dei ministri che dovrà esaminare il provvedimento non si terrà prima della prossima settimana, come annunciato dal premier Mario Draghi alla Camera, accumulando un ulteriore ritardo rispetto alla iniziale tabella di marcia, considerando che il Def lo indicava originariamente addirittura a fine aprile.

I ministeri stanno facendo il punto sulle misure proposte e su quelle che effettivamente troveranno spazio nel provvedimento, a cominciare dal dicastero guidato da Andrea Orlando che, spalleggiato dal Pd, punta a portare a casa nuove tutele per l’occupazione, ma anche a richiamare al suo interno funzioni di indirizzo e di coordinamento delle politiche attive finora attribuite all’Anpal.

Di fatto salta l’attuale presidente Domenico Parisi. “Con il commissario naturale che non prosegua”, ha detto il ministro Orlando. L’agenzia guidata da Parisi, scelto da Luigi di Maio all’inizio del 2019 per importare in Italia l’esperienza americana dei centri per l’impiego e considerato il “padre” dei Navigator, viene di fatto commissariata e depotenziata, riallineandone la governance a quella delle agenzie fiscali.

A capo comparirebbe dunque un direttore e non più un presidente. La norma comporterebbe peraltro un ripensamento del rapporto con il ministero del Lavoro, con la centralizzazione di alcuni compiti, che Orlando ha già definito “un passaggio necessario”.

Sul fronte lavoro arriva invece una importante proroga dei contributi per gli autonomi al mese di agosto e si sta inoltre valutando un potenziale allargamento dei contratti di espansione, un rafforzamento della Naspi, oltre agli annunciati sgravi per chi nel turismo abbandona la cig e punta alla rioccupazione.

Le misure sono sponsorizzate dai dem che però, dopo l’incasso ottenuto dalla Lega sul fronte indennizzi, rilanciano anche sullo sport. La richiesta è di interventi da un miliardo di euro che comprendono contributi per le famiglie per iscrivere i ragazzi ai centri estivi, fondi decuplicati a favore delle società dilettantistiche (da 50 a 500 milioni di euro), uno stanziamento da 100 milioni come rimborso per le spese direttamente collegate agli aspetti sanitari, alla prevenzione e al rispetto dei protocolli anti Covid.

Il Pd pensa anche alla proroga per tutto il 2021 del credito d’imposta per le sponsorizzazioni e gli investimenti pubblicitari sportivi e a un contributo specifico per i lavoratori stagionali dello sport da 250 milioni.

Un aiuto ad hoc dovrebbe arrivare anche per le attività chiuse nel mese di maggio. E proprio a questo aspetto potrebbe essere legata anche la tempistica dell’approvazione del decreto.

Se la cabina di regia di lunedì dovesse optare per nuove aperture, la platea dei beneficiari si restringerebbe. Non è per questo escluso che i sostegni possano arrivare sul tavolo del cdm nei giorni successivi, più o meno a metà della prossima settimana.

Ad essere chiusa dovrebbe invece essere la norma, comparsa finora vuota nelle vecchie bozze del provvedimento, per garantire la continuità operativa di Alitalia. La cifra si aggira sui 100 milioni di euro, molto lontana – come fanno notare al Mise – dai prestiti ponte di cui la compagnia ha finora goduto, pari a 400 e 900 milioni di euro.

Lascia un commento