Confermata la sentenza, i “riders” sono dipendenti

MADRID – Proseguono le manifestazioni dei “riders”, dopo la sentenza che dichiara quelli della piattaforma Deliveroo lavoratori dipendenti. Solo a Madrid sono oltre 500 i giovani, e non più tanto giovani, che indirettamente dipendono dalla compagnia di consegne a domicilio.

Con la conferma della sentenza, viene respinto il ricorso presentato dalla compagnia Deliveroo. Si prevedono, ora, profondi riflessi sulle altre aziende del ramo. Il criterio applicato dalla giustizia su questo argomento, quindi, resta quello espresso lo scorso settembre 2020: le piattaforme come Deliveroo usufruiscono del lavoro dei “riders” come loro subordinati. Quindi, come tali, devono essere assunti per contratto.

Come si ricorderà Il governo Sánchez, ha approvato recentemente una proposta di legge basata sui criteri previsti dalla giustizia. In Parlamento, la votazione della norma è prevista per i prossimi giorni.

Si stima che i “riders” in Spagna sono circa 30 mila. E la stragrande maggioranza è costituita da giovani venezuelani. Il nuovo provvedimento regola il lavoro del settore, che oggi non ha orario, non gode dell’iscrizione alla sanità pubblica, e non ha alcun diritto.

Al contrario di quanto si possa pensare, chi si oppone all’approvazione definitiva del progetto di legge sono proprio i lavoratori del settore. Stando a quanto spiegato da alcuni rappresentanti dei “riders”, con il provvedimento legale che sarà approvato tra breve oltre la metà dei lavoratori del settore entreranno a far parte della categoria dei disoccupati, al non poter essere assorbiti dalle aziende per le quali oggi lavorano. Non è tutto, con contratti di circa 15, 20 ore di lavoro, sarà loro impossibile accettare altri  “lavoretti” per “arrotondare” lo stipendio. Inoltre, sarà impossibile lavorare per più di una azienda di consegne a domicilio, come effettivamente fanno oggi.

Redazione Spagna

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