EY: Italia più attrattiva, Spagna meno

Banconote di euro.
Banconote di euro. (ANSA)

MADRID – Ancora differenze tra Nord e Sud. Questa volta a far emergere i divari che persistono tutt’oggi  tra aree in europee è l’”EY Europe Atractiveness Survey”.  Questo studio analizza l’andamento degli investimenti esteri in Europa. Condotto su oltre 550 intervistati a livello globale, rivela alcune delle tante disuguaglianze  territoriali nell’ambito europeo.

Nel 2020, stando all’“EY Europe Atractiveness Survey”, l’Italia è stato tra i paesi che, nonostante la pandemia, hanno registrato un incremento dei progetti di investimenti diretti esteri. Questo comparto nel Belpaese, infatti, è cresciuto del 5 per cento, rispetto all’anno precedente. I 5 punti percentuali equivalgono a 113 nuovi progetti in programma.

Segno negativo e battuta d’arresto, invece, per la Spagna, altro paese del bacino mediterraneo. Con una contrazione del 27 per cento, la penisola iberica si colloca al lato dei Paesi Bassi e della Russia che registrano rispettivamente un -24 per cento e un -26 per cento. Segno negativo anche per Francia (-18 per cento) e per Germania (-4 per cento).

Lo studio spiega che ad attirare la percentuale più grossa degli investimenti esteri in Italia  sono stati il settore dei servizi alle imprese. Vale a dire, i cosiddetti B2B (13%), quello della progettazione di software e servizi IT (12%), il comparto logistica e wholesale (12%), seguiti da finanza (8%) e farmaceutico (7%).

Massimo Antonelli, AD di EY in Italia e managing partner dell’area mediterranea ha spiegato che “la porzione degli investimenti diretti esteri destinati al nostro Paese resta comunque limitata”.

–  Bisogna ricreare – ha aggiunto – un clima generale di fiducia, soprattutto ora che le sfide del rilancio promosso tramite il Next Generation EU sono prossime.

Redazione Madrid

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