Giornata Internazionale del Turismo, per non lasciar dietro nessuno

World Tourism Day, 27 settembre 2021.
World Tourism Day, 27 settembre 2021.

ROMA. – Leave No One Behind – Nessuno sia lasciato indietro, anche nel turismo: mentre il mondo inizia a riaprirsi e a guardare al futuro è un obiettivo ambizioso e dal grandissimo valore sociale in un settore che la pandemia ha fatto a pezzi. A parlare del mood della 41/a edizione del World Tourism Day (27 settembre) – che ha come tema “la crescita inclusiva” – è Alessandra Priante, direttrice Europa dell’Unwto, l’agenzia che per le Nazioni Unite si occupa di questo settore così determinante per l’economia italiana e mondiale.

La più grande crisi nella storia del turismo continua per il secondo anno. Tra gennaio e maggio – secondo i dati dell’Unwto – gli arrivi di turisti internazionali sono stati dell’85% inferiori ai livelli del 2019 (o con un calo del 65% rispetto al 2020). Nonostante un piccolo aumento a maggio, l’emergere di varianti di Covid 19 e la continua imposizione di restrizioni stanno pesando sulla ripresa dei viaggi internazionali.

“Tra poco uscirà – dice la Priante all’ANSA – il nostro nuovo Barometro che comprende anche i dati dell’estate e i dati saranno più positivi e confortanti. Ma la pandemia oltre alle macro perdite, come i posti di lavoro e il fatturato bruciati, e quindi le inevitabili conseguenze sul pil ha accentuato la differenza di velocità tra le nazioni. Il ripianare queste diversità – spiega – è l’obiettivo anche simbolico di questa Giornata del turismo. Questo settore è per definizione molto “orizzontale” e quindi in qualche modo inclusivo.

Non possiamo, e non vogliamo, veramente dimenticarci di nessuno, è importante che tutte le categorie professionali e tutti gli aspetti critici della conservazione del patrimonio materiale e immateriale e naturale non vengano assolutamente messi da parte”.

E’ chiaro che quando si riparte e le risorse sono poche, qualche problema si pone però. “Uno tende a dire, riparto prima da questo o da quello: la nostra raccomandazione – dice la Priante – è fatelo ma tenendo presente che il turismo è un settore che ha sempre impatti allargati, quindi è importante che ci sia una sostenibilità sociale molto consapevole. Ovviamente assieme alla consapevolezza dell’impatto ambientale”.

Tre secondo la Priante sono le priorità: l’occupazione, la sostenibilità e i dati. “Mancano – dice – i lavoratori nel settore, è un problema enorme. D’altra parte dopo questa grande crisi chi si mette a studiare per fare la guida turistica ad esempio con animo tranquillo? Non vedono il futuro. Bisogna formare e motivare le persone. Poi raccomandiamo anche di avere dati aggiornati che creano conoscenza e aiutano nella programmazione”.

Ciascun paese ha le sue criticità nazionali e ha il suo Governo, quindi è sempre molto difficile fare dei paragoni tra i Paesi ma la direttrice Europa dell’Unwto sottolinea: “Ognuno dà differenti priorità ma quello che abbiamo notato è che c’è da parte di tutti una maggiore consapevolezza dell’importanza del turismo. Non necessariamente tutti, però, l’hanno messo in cima alle priorità dell’impiego del Recovery, alcuni stanno proprio pensando ad altro magari alla parte della scuola o delle infrastrutture. Come Unwto continuiamo a dire che ci deve essere uniformità e sinergia tra i vari Paesi perché l’interdipendenza, in particolar e livello turistico, è una caratteristica imprescindibile”.

Anche chi ha investito in turismo ha fatto cose diverse: “C’è chi si è concentrato sulla formazione e comprende che questa è una variabile cruciale – racconta la Priante – e chi ha preferito focalizzare sui ristori diretti alle categorie. Ma fino a quando non riparte il business in maniera estesa, stiamo sempre parlando di misure di rimedio e soluzioni, anche positive, ma che rischiano di essere temporanee”.

Ci sono alcune tendenza che si sono dimostrate vincenti come quella del turismo rurale: “Viaggiare fuori dai centri principali ha consentito di allargare l’offerta. Ovviamente questo non vuol dire – scherza – andare ad esempio in Molise in 18 milioni ma vuole dire applicare una strategia di turismo sostenibile che consenta di programmare i flussi turistici non solo del 2021 ma fino al 2030 magari e che consenta di fare scelte mirate e lungimiranti”.

Da evitare, secondo l’Unwto, è la tecnica dello spremere l’arancia fino alla fine: “Il tutto e subito come strategia di offerta – precisa – non va bene. Bisogna strutturarsi in modo tale che il turismo non venga solo quest’anno ma torni”. Un’altra tendenza è l’enogastronomia, come si è visto anche nella conferenza mondiale in Portogallo, e poi – ma solo in alcuni Paesi, come Spagna, Portogallo e altri paesi dell’Europa centrale – sta ripartendo anche il turismo del business.

“L’Unwto in Italia farà un grandissimo evento l’anno prossimo ovvero il Global Youth Tourism Summit, rimandato al 2022 a causa del Covid e dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Non vediamo l’ora” conclude la Priante.

(di Cinzia Conti/ANSA)

Lascia un commento