Più gas serra in Italia, balzo da trasporti e industria

Emissioni di gas serra provenienti da ciminiere industriali. Archivio.
Emissioni di gas serra provenienti da ciminiere industriali. Archivio.

ROMA.  – Tornano ad aumentare i gas serra nell’aria nel 2021 in Italia prodotti dalla ripresa económica post Covid, in primis da industria, commercio e artigianato, e anche dal trasporto privato. Il balzo stimato dall’Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al ministero della Transizione ecologica-Mite) è del 4,8% rispetto al 2020 a fronte di un incremento del Pil pari al 6,1%; sul 2019 c’è stata invece una riduzione degli inquinanti del 4,2%.

Guardando in dettaglio ai settori, sulla base dei dati disponibili da varie fonti (ad esempio il Mise per il carbone o Snam per il gas) l’Ispra prevede l’incremento maggiore delle emissioni per i trasporti (che incidono per il 25% sulle emissioni di gas serra) con +11,1% seguiti dall’industria +8,4%, dai “processi industriali e uso solventi” (nei settori cemento e acciaio) con +7,0% e dal riscaldamento +4,5%.

Diminuiscono, invece, le emissioni di gas serra prodotte nel settore dell’energia (-1,5%) grazie al minor uso del carbone da parte delle centrali elettriche che hanno funzionato a regime ridotto” spiega il curatore dei dati sui gas serra per l’Ispra Riccardo De Lauretis ricordando anche la minor produzione industriale da parte dell’ex Ilva di Taranto e l’obiettivo del 2025 per l’Italia di uscita dal carbone.

La produzione industriale, ricorda l’Ispra, è aumentata nel secondo trimestre del 2021 del 14,6 % in confronto allo stesso periodo del 2020 mentre per quanto riguarda i trasporti su strada i consumi di benzina, gasolio, e Gpl sono aumentati rispettivamente del 14%, 12% e 5% in confronto allo stesso periodo del 2020 colpito dalla pandemia. I consumi di gas per il riscaldamento domestico e commerciale sono aumentati del 6,5% da aprile a giugno 2021 su base tendenziale. Emissioni invariate, invece dall’agricoltura e della gestione dei rifiuti.

E arriva un nuovo strumento per misurare la qualità dell’aria: si chiama “Air Quality Models Gateway” ed è la piattaforma online di Enea (sviluppata assieme a Ispra, Istituto superiore di sanità, Consiglio nazionale delle ricerche con il supporto del Mite) che offre informazioni in tempo reale e con previsione fino a tre giorni sulle concentrazioni in Italia di inquinanti dannosi per la salute, come Pm10, Pm2.5, Ozono, biossido di azoto e biossido di zolfo, generati da mobilità, riscaldamento, industria, agricoltura, emissioni naturali e sabbie sahariane.

(di Stefania De Francesco/ANSA)

Lascia un commento