Bankitalia: spinta Pil in primavera, piú 4% in 2022

Sede principale della Banca d'Italia nel Palazzo Koch a Roma. (ANSA)

ROMA.  – La crescita economica dell’Italia, dopo aver “perso vigore nei mesi più recenti” potrebbe “tornerebbe a espandersi in misura sostenuta dalla primavera, trainata principalmente dalla domanda interna” chiudendo il 2022 con una crescita “prossima al 4%”.

Il presidente dell’Ivass e dg di Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, intervenendo a un evento di Swiss Re, si dice piuttosto fiducioso per le prospettive dell’economia che se, avvisa, “tali valutazioni si basano sull’ipotesi che l’attuale risalita dei contagi non comporti un forte inasprimento delle misure di contenimento, grazie ai progressi ” delle vaccinazioni “e all’esperienza maturata nel convivere con l’epidemia, adottando provvedimenti più mirati”.

In attesa di previsioni e stime più precise, che verranno diffuse dall’istituto centrale nel bollettino economico di venerdì, Signorini sottolinea infatti come la protagonista della ripresa, in caso di uno scenario pandemico migliore, sarà la domanda interna e i consumi. Solo a fine anno tuttavia verranno meno gli effetti dei rialzi record dell’energia sull’inflazione.

Un aspetto fondamentale per la ripartenza italiane è determinata dal miglioramento della P.a che sarà cruciale anche per il successo del Pnrr, a sua volta uno dei fattori di crescita nel medio-lungo termine per il nostro paese. Sempre Banca d’Italia, in un suo studio evidenzia come il processo di digitalizzazione nella pubblica amministrazione è ancora lento e carente e rivela “occasioni mancate”.

Il percorso “non è sempre agevole e sconta, in uno scenario sempre più caratterizzato dalla necessità di ridurre i costi della P.a, la carenza di risorse finanziarie e di figure professionali adeguate, le difficoltà organizzative, la persistenza di una cultura amministrativa burocratica”.

Principali fattori di ostacolo sono la limitatezza delle risorse finanziarie a disposizione (65% degli enti) e le carenze di professionalità del personale (58% degli enti).

E il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta rivendica che “l’Italia sta cambiando. Sto semplificando 600 procedure nell’arco di 5 anni”, ha puntualizzato parlando proprio del concorso per funzionari Pnrr.  E proprio grazie alle risorse del  Pnrr , il ministro dell’Economia, Daniele Franco ha rimarcato che con i 222 miliardi nei prossimi 5 anni “si prevede il raddoppio degli investimenti fissi delle pubbliche amministrazioni”, che verranno accompagnati da riforme strutturali fondamentali, a partire da quella della P.a.

“All’Italia si chiede di riprendere a crescere, di creare occupazione, di diventare un Paese innovativo. Se questo accadrà, darà fiducia all’Europa”.

Ad oggi, però , l’indagine di Bankitalia evidenzia – ma la rilevazione è stata condotta nel 2020 e da allora molti passi sono stati fatti – che solo il 30% degli enti consente l’accesso ai propri servizi online tramite SPID; il 55% non ha ancora avviato gli sviluppi per utilizzare l’applicazione per smartphone, la cosiddetta App IO e il 12% degli enti non ha ancora aderito a PagoPA. Solo il 30% degli enti consente il pagamento online tramite il proprio sito (13% nel Mezzogiorno).

Circa il 41% delle entrate degli enti avviene tramite bonifico, il 25% tramite F24 e il 17% tramite bollettini di c/c postale; contanti e carte di pagamento sono usati rispettivamente nel 5% e nel 4% delle transazioni.

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