A Roma decine di migliaia a “Europe for peace”

A Roma manifestazione per la pace tra Russia e Ucraina.
A Roma manifestazione per la pace tra Russia e Ucraina.. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Un corteo color arcobaleno per la pace, un corteo per dire basta alla guerra: “stop Putin, stop war”. Decine di migliaia – 50 mila secondo gli organizzatori, circa 20 mila secondo la polizia – le persone che si sono mobilitate oggi a Roma e hanno partecipato al corteo organizzato dalla Rete Pace e Disarmo che da piazza della Repubblica è arrivato a San Giovanni per dire no alla guerra in Ucraina.

“Cessate la guerra, Europe for peace”, lo slogan e il manifesto all’apertura del corteo, e poi una lunga bandiera della Pace tenuta tra le mani dai manifestanti. E mentre le persone si raggruppavano anche una bambina ha preso il suo posto nella ‘piazza della pace’ tenendo tra le mani un manifesto con scritto ‘Meno bombe più caramelle’.

Un minuto di silenzio, poi esploso in un lungo applauso: così i tanti che si sono ritrovati in piazza San Giovanni a Roma dopo il corteo hanno fatto partire la manifestazione: “Siamo tantissimi a manifestare contro l’aggressione e per la pace. Chiediamo il cessate il fuoco” ha detto Francesca Farruggia, di Archivio e Disarmo, della Rete Pace e Disarmo, intervenendo per prima dal palco.

“Senza distinzione di luoghi e culture – ha aggiunto – dobbiamo aiutare tutti, perché non ci sono profughi di serie A e di serie B. L’Onu deve condurre il negoziato tra le parti”. “Oltre 50 mila persone e più di 200 organizzazioni aderenti hanno sfilato per le strade di Roma per chiedere la fine della guerra”, hanno affermato gli esponenti della Rete Pace e Disarmo.

Dal palco si sono alternate testimonianze dall’Ucraina, dall’Afghanistan, dalla Palestina, dalla Siria e dai Balcani: “Un segnale importante – hanno aggiunto gli esponenti della Rete – per chiedere un immediato cessate il fuoco. Disarmo, neutralità attiva, stop alle armi, riduzione delle spese militari le parole d’ordine del movimento per la pace”.

Tra gli altri è intervenuto dal palco Maurizio Landini. Il segretario della Cgil ha sfilato assieme ai pacifisti, ha portato la solidarietà al popolo ucraino, andando poi contro alla decisione dell’Italia di inviare armi: “La guerra non si combatte con la guerra. E’ il momento non di armare, ma di disarmare il mondo – ha detto – E’ il momento che l’Onu faccia la sua parte” con un coinvolgimento diretto nelle trattative tra Russia e Ucraina per il cessate il fuoco.

C’è stato anche, in piazza dell’Esquilino, un sit-in del gruppo studentesco Osa, di Usb e di Potere al Popolo, una sorta di contromanifestazione: “Non vogliamo stare con chi legittima la scelta del governo di inviare armamenti in Ucraina”, hanno gridato gli studenti. Durante il passaggio del corteo si è creata un po’ di tensione quando i ragazzi dell’Osa, con i megafoni, hanno iniziato a intonare un coro contro la Nato. Un uomo si è staccato dal corteo e gli è andato contro con la bandiera dell’Ucraina urlando: “Vergognatevi, ci stanno bombardando”. In piazza San Giovanni altri cori sempre contro la Nato proprio durante il discorso di Landini.

‘Bella ciao’ e ‘Il mio nemico’, le canzoni che hanno accompagnato la giornata. Tante le sigle come tante le bandiere della pace sventolate in piazza. A chiudere la manifestazione le parole del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo: “Noi siamo il popolo della pace, della Costituzione, della Resistenza, di Bella Ciao”, pensiamo “di aiutare davvero il popolo ucraino con i missili che invierà l’Italia? Non è meglio forse aprire una trattativa? – ha sottolineato l’esponente dell’Anpi – Possiamo fare di peggio? Sì, inviare militari in Ucraina. Siamo a un passo dal punto di non ritorno. Fermiamoli, fermatevi. Fermiamo questa follia. Deponiamo le armi e scegliamo il confronto”.

(di Giulia Marrazzo/ANSA)

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