Lazzari(Comites-Madrid): “La Cancelleria deve tornare ad essere un Consolato Generale”

Andrea Lazzari, presidente del Comites di Madrid

MADRID – “Ci si rivolge alle Istituzioni quando si ha un problema, quando non si sa come espletare una pratica o perché ti hanno rubato un documento. Noi cerchiamo di conoscere le difficoltà dei connazionali per poterli aiutare. La nostra raccomandazione, ad esempio, è di non attendere fino all’ultimo momento per chiedere il rinnovo di un passaporto o una carta d’identità. È molto meglio farlo con tempo. Per quanto riguarda il passaporto, sono necessari circa tre mesi; per la carta d’identità ci sono dei procedimenti che hanno bisogno di tempo”. È la raccomandazione del presidente del Comites di Madrid, Andrea Lazzari, nel corso di una nuova “Diretta Instagram” del nostro Giornale.

Recentemente si sono svolte ovunque le elezioni dei Comites che, come tutti sanno, è l’organismo che funge da ponte tra le nostre comunità e le rappresentanze diplomatiche consolari italiane. Il presidente del Comites di Madrid illustra come l’organismo si prepara alle sfide che dovrà affrontare per assolvere al meglio il ruolo che deve espletare.

– Nell’ultima Assemblea del Comites di Madrid si è proceduto a “movimenti” di alcuni consiglieri da un ruolo ad un altro. Pare ci sia stato, per definirlo in qualche modo, una specie di riassetto. Cosa è accaduto? Cosa l’ha motivato?

– Innanzitutto, devo ringraziare te, la tua testata che ci dà sempre visibilità. Il Comites ne ha bisogno; ha bisogno di farsi conoscere. È uno strumento creato per gli italiani all’estero. È composto da 12 consiglieri, tutti volontari. Quindi, quando queste persone iniziano concretamente, seriamente a lavorare è normale che, come in tutti i gruppi di lavoro, ci sia chi sente di essere più adatto ad un ruolo più che a un altro. O semplicemente, analizzando i vari compiti del Comites, perché tutti i consiglieri sono al primo mandato, ci si senta più comodi in determinati incarichi. Quindi, dato che il nostro Comites, come ben sai, è estremamente democratico, nel momento in cui si percepisce la necessità di procedere a dei cambi, e tutti i Consiglieri sono d’accordo, perché non farlo? Ci sono incarichi elettivi. Nel nostro caso sono: il Presidente, il Vicepresidente, il Consigliere Esecutivo, il Segretario e il Tesoriere. Tutti i consiglieri hanno un ruolo. Ho sempre detto, dal primo giorno, che siamo 12 motori. Solo se spingiamo all’unisono, possiamo ottenere risultati importanti.

 – Avete creato Commissioni, per dedicare l’attenzione che meritano ai problemi della comunità. Quali sono? Come individuare le difficoltà dei connazionali?

– È vero, abbiamo creato Commissioni di lavoro. È necessario che ciascuno di noi si concentri sulle specifiche esigenze della Comunità. Come stiamo lavorando? Lo stiamo facendo su due versanti. Da un lato, ascoltiamo i connazionali che ci riferiscono le loro necessità. Ascoltiamo anche quelli che non vivono all’estero ma ci scrivono perché vorrebbero trasferirsi in Spagna. Dall’altro lato, attingiamo informazioni dall’Ambasciata e dalla Cancelleria Consolare che sono le nostre istituzioni di riferimento. Noi cerchiamo di fotografare la situazione attuale della comunità così da poter lavorare e contribuire affinché migliori. Nel nostro caso, ci riferiamo alla Circoscrizione Consolare di Madrid; parliamo di oltre 100mila italiani iscritti all’Aire. Il nostro ruolo per quanto riguarda una delle commissioni “principe”, quella dei servizi consolari, è capire come poter aiutare gli italiani ad interpretare gli iter burocratici necessari per il rinnovo dei documenti. Il nostro sforzo, e devo dire anche quello dell’Ambasciata, è di migliorare il portale della Cancelleria Consolare per l’espletamento delle pratiche dei servizi consolari. In molti casi, se si legge con un po’ di pazienza, il testo risulta abbastanza comprensibile. Ci sono, poi, problematiche che vanno oltre. In quel caso, ci si può rivolgere al Comites o alla Cancelleria Consolare, via e-mail. Noi proveremo ad aiutare. La Cancelleria ha messo a disposizione dei connazionali e-mail specifiche per ogni argomento. Ciò permette di dialogare direttamente con il referente dell’ufficio incaricato di portare avanti quella pratica.

– La nostra Comunità è sempre più numerosa e allo stesso tempo è anche sempre più liquida, difficile da individuare e lontana dalle nostre istituzioni, almeno fino a quando non ne ha bisogno. In questo contesto, il vostro ruolo diventa più difficile. Qual è la strategia che seguite per conoscere realmente la necessità del nuovo flusso di connazionali che, per il 90%, è costituito da giovani?

– L’italiano iscritto all’AIRE nella circoscrizione di Madrid è abbastanza trasversale. Una fetta importante oscilla tra i 25 e i 45 anni. Abbiamo tutte le tipologie che caratterizzano gli italiani all’estero. È vero, ci si rivolge alle istituzioni quando si ha un problema. Ovvero, quando non si sa come espletare una pratica, quando smarrisci o ti rubano un documento o quando è necessario rinnovare un documento. Noi cerchiamo di prevenire, quindi di conoscere i problemi dei connazionali per tempo, così da poter aiutarli nell’espletazione di queste pratiche. Come facciamo ad individuare gli italiani all’estero… questo è uno dei lavori più impegnativi. Abbiamo una Commissione che si chiama “Osservatorio Italia”. Lavora proprio su questo argomento. Parlando con le associazioni regionali, contattando associazioni di varie tipologie, spiegando loro come possono servirsi dei Comites. Cerchiamo ovviamente di richiamare l’attenzione dei connazionali, così da farci conoscere sempre di più. Poi, le reti sociali… sono strumenti sempre più importanti. Il Comites di Madrid è attivo in Instagram, LinkedIn, Facebook e Twitter. Cerchiamo di farci notare, di essere presenti.

– Qual è il vostro rapporto con la Cancelleria Consolare? A Madrid, nonostante ci sia un flusso importante di italiani e una comunità in continua crescita, non c’è un Consolato ma una Cancelleria. Come pensate che possiate essere di aiuto?

– In passato, un Presidente del Consiglio decise di ridurre drasticamente la rappresentanza italiana all’estero. Addirittura, si parlò di vendere Ambasciate. Fortunatamente, non accadde. Nel caso di Madrid, quello che era un Consolato Generale venne declassato. In termini pratici, cosa significa? Il lavoro della Cancelleria Consolare avviene sotto il controllo dell’Ambasciata. Quindi è una mole di lavoro grande che grava sull’Ambasciata. Nel nostro caso, un’Ambasciata con solo sei funzionari diplomatici. La Cancelleria Consolare non ha un’autonomia amministrativa e finanziaria e neanche un funzionario della carriera diplomatica. Ci auguriamo che arrivi presto. La Cancelleria Consolare dovrebbe tornare ad essere un Consolato Generale. Ciò lo renderebbe per molti aspetti più snello e più produttivo. C’è da dire una cosa molto importante: il numero degli impiegati della Cancelleria Consolare, sia quelli locali, sia quelli inviati dal ministero, è sempre lo stesso mentre la comunità è cresciuta. Il Comites sta cercando di far capire al Ministero che è una questione di numeri. Se c’è un volume crescente di passaporti e carte elettroniche da fare, di pratiche per matrimoni, decessi, certificati vari… ovviamente c’è necessità di personale. Stiamo lavorando su questi due fronti: da un lato, spingere per riavere un Consolato Generale e, dall’altro, che ci sia un incremento del personale, altrimenti i disservizi saranno inevitabili.

– È evidente l’esistenza di sintonia tra Comites, Cancelleria e Ambasciata. Tant’è così che i Consiglieri integranti della “Commissione Servizi Consolari” sono stati invitati a visitare Cancelleria per conoscere i funzionari e il loro lavoro. Avete idea di come aiutare?

–  Il nostro desiderio è contribuire a trovare soluzioni, non a creare problemi o conflitti. Il lavoro che si porta avanti è ben fatto, ma può migliorare. Ci sono vari fronti. Da un lato spiegare in maniera chiara le procedure delle pratiche da espletare. Stiamo lavorando a quattro mani con la Cancelleria Consolare, con l’Ambasciata per migliorare il testo nel sito Internet. Dall’altro, snellire le procedure. Ad esempio, il rinnovo del passaporto. In precedenza, si chiedeva prima l’appuntamento e poi si inviavano i documenti. Adesso è al contrario: l’appuntamento si chiede solo nel momento del ritiro della pratica o del documento. Sicuramente è un grande miglioramento. Inoltre, capendo meglio noi come funziona il meccanismo, riusciremo a spiegare meglio determinate prassi. In casi di estrema necessità, la Cancelliera Consolare è molto efficiente. È stato messo a disposizione un numero telefonico dedicato, per le emergenze. C’è la volontà da parte dell’Ambasciata e della Cancelleria Consolare, di migliorare. Basta pensare ai Consoli che sono una ramificazione del Sistema Italia. Anche loro sono volontari. È bene ricordarlo…

– Ti riferisci naturalmente ai Consoli Onorari…

– Esattamente. In Spagna, ci sono la Cancelleria Consolare a Madrid e il Consolato Generale a Barcellona.  Ed ora, grazie anche allo sforzo del Comites, del CGIE, dell’Ambasciata, e di altri è stato aperto anche un Consolato ad Arona per gli italiani che vivono alle Canarie. È vero, stiamo parlando sempre di un’isola, quindi, le difficoltà restano. Ma, chiaramente, è molto meglio che dover volare da Fuerteventura a Madrid.

– Dal tre al cinque giungo ci sarà Passione Italia. È tra le manifestazioni più importanti che organizza la nostra Camera di Commercio. Lo è per le aziende piccole e grandi. È un po’ una vetrina dell’italianità a Madrid ed anche un punto di incontro per gli italiani. Quale sarà la vostra partecipazione in questa manifestazione?

– È un momento di incontro della comunità italiana, ma anche della comunità spagnola. Non dobbiamo dimenticare che in Spagna sono tante le coppie miste, italo-spagnole. In Spagna, per fortuna, c’è una vera integrazione. Passione Italia si organizza puntualmente da tantissimi anni. Fu sospeso durante l’epoca della pandemia. Per il Comites, che vi ha sempre partecipato, è un momento molto importante; è uno di quei momenti in cui noi possiamo spiegare cosa stiamo facendo e i connazionali comprendere il nostro ruolo. È uno spazio in cui riusciamo a capire meglio cosa possiamo fare per loro. Quest’anno, ti anticipo, daremo voce a tutti coloro che visiteranno il nostro stand. Avremo delle telecamere, abbiamo creato un piccolo “plateau”. Sarà un evento-intervista, attraverso il quale le associazioni, le aziende, gli italiani, potranno narrare la loro storia, spiegare cosa significa vivere da espatriato in Spagna, e raccontare quale è stato il loro percorso…

Redazione Madrid

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