La nazionale di Mancini in ripresa, ora testa all’Inghilterra

il ct azzurro Roberto Mancini in una foto d'archivio.
il ct azzurro Roberto Mancini in una foto d'archivio. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Dalle tensioni del post Argentina alla carica per le prestazioni con Germania e Ungheria, gli azzurri hanno fatto il pieno di fatica e di emozioni nel lungo raduno per la Finalissima e la Nations League. Il lavoro a Coverciano, però, non si è fermato mai, nonostante il rientro nella notte da Cesena, e Roberto Mancini ha guidato un allenamento pomeridiano in vista delle prossime dure trasferte, previste sabato a Wolverhampton con l’Inghilterra e martedì con la Germania a Moenchengladbach prima di abbassare il sipario su una stagione lunghissima.

Come previsto dopo l’annuncio del ct, Leonardo Bonucci e Andrea Belotti sono andati direttamente a casa per cominciare le vacanze e sono rimasti 32 i giocatori a disposizione, con tanti giovani che sabato potrebbero trovarsi a vivere momenti mai immaginati solo undici mesi fa, quando si giocò la finale dell’Europeo 2020 a Wembley.

Anche sulle loro spalle peserà la voglia di ripetere quello storico successo, difendendolo dalla voglia di rivincita dei bianchi di Gareth Southgate. Gli stimoli per i padroni di casa sono ancora più forti. E’ vero che mancherà loro il pungolo del tifo, visto che il match sarà a porte chiuse per la sanzione inflittale dall’Uefa proprio per i disordini che precedettero la finale di Wembley con gli azzurri, ma dopo il brutto inizio di cammino in Nations League c’è la necessità soprattutto per il ct di fermare una possibile ondata di critiche in un momento delicato a sei mesi dai Mondiali.

L’Italia in Qatar non ci sarà e la sua prospettiva è del tutto diversa. “C’è da crescere e molto da lavorare”, ha sottolineato nel post partita un Mancini che dopo la lezione di calcio subita da Messi e compagni una settimana fa rischiava di perdere del tutto il bandolo della matassa. Ma l’intuizione Gnonto, l’interesse creato dai vari Zerbin e compagnia e una nazionale, ridisegnata un po’ a tinte giallorosse, che sembra aver ritrovato il gioco stanno riportando almeno serenità.

Gli azzurri sono quindi chiamati a stupire ancora una volta contro gli inglesi, potendo contare su dei punti fermi come Gigi Donnarumma, solidissimo tra i pali, Lorenzo Pellegrini e Nicolò Barella, due che dettano calcio a centrocampo e anche sopperiscono alla persistente carenza di finalizzatori d’area, anche se Giacomo Raspadori a Cesena non ha deluso, anzi. Anche lui al centro di molte voci di mercato, ha donato la sua maglia n.22 al Museo del calcio. L’auspicio, per lui e la nazionale, è che diventi ‘storica’ come quelle di illustri predecessori come Paolo Rossi o Luca Toni.

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