La Spagna affronta un’estate “secca” dopo un’ondata di caldo record

MADRID — Un’estate “più secca e più calda” del normale, dopo un’ondata di caldo da record. È questo lo scenario meteorologico che affronterà la Spagna, reduce da una settimana molto complicata sul fronte degli incendi e da tempo alle prese con segnali non positivi per quanto riguarda le riserve idriche. Una situazione che si registra mentre continuano a suonare intensamente gli allarmi globali per la crisi climatica in corso.

Le prospettive a cui va incontro il Paese sono state rese note dall’Agenzia Statale di Meteorologia (Aemet), in occasione dell’inizio della stagione estiva. Diversi sono i dati significativi messi in luce, a partire dal fatto che il mese di maggio appena trascorso è stato “il più caldo degli ultimi 58 anni”, anche se, nel complesso, la primavera è stata “più piovosa del normale”.

È stato però la prima parte di giugno il periodo recente più anomalo, visto che i primi 15 giorni del mese in corso sono stati “i più caldi” da, almeno, il 1950. Sicuramente complice di ciò l’ondata di calore verificatasi tra il 12 giugno e il 18 giugno: secondo i dati preliminari dell’Aemet, si tratta della più intensa registrata tra quelle iniziate prima del 15 giugno e la seconda più precoce dopo quella del 1981.

Inoltre, le giornate del 14,15,16 e 17 giugno sono state in media le più calde dal 1950 in queste date. Il 17 giugno è stata la più calda mai registrata.

Per quanto riguarda l’estate appena iniziata, il pronostico letterale dell’Aemet è il seguente: “Sarà molto probabilmente più calda del normale in tutta la Spagna; c’è anche una maggiore probabilità che piova meno del solito in tutto il Paese, con maggiore sicurezza per quanto riguarda l’interno e il nord della Penisola, considerando il periodo di riferimento 1981-2010”.

Oltre a ciò, la Spagna si trova in situazione di “siccità meteorologica” (ovvero con precipitazioni inferiori alla media) già dall’inverno scorso.

Redazione Madrid

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