Londra insulta Putin: “Machista e pazzo”

Il premier britannico Boris Johnson.
Il premier britannico Boris Johnson. (ANSA/EPA)

LONDRA. – Vincere la guerra sul campo in Ucraina non sarà cosa facile, ma intanto il Regno Unito sembra deciso a cercare di punire la Russia di Vladimir Putin con tutte le armi: inclusa quella della provocazione personale, dell’irrisione e dell’insulto.

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In particolare “sparando” sullo zar in persona, bollato in queste ore da Boris Johnson e soci come un macho, un nanerottolo o un pazzo tout court: sullo sfondo di scambi di cortesie e giudizi da psicologi dilettanti nell'ambito dei quali Mosca non esita a rispondere evocando un qualche complesso freudiano contro BoJo, noto per la vita personale turbolenta, la nomea di gran bugiardo e un passato (anche recente) da traditore clandestino seriale.

A scatenare la battaglia delle parole, surrogato di uno scontro armato diretto che fa paura, è stato oggi il primo ministro britannico in persona, intervistato da una tv tedesca a margine del cruciale vertice Nato a Madrid e dei paralleli nuovi annunci di sanzioni contro oligarchi e parenti di Putin, nonché di ulteriori aiuti militari destinati alle forze di Kiev, chiamate a combattere davvero.

Se il presidente russo "fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è… credo davvero che non si sarebbe imbarcato in una folle guerra machista d'invasione e violenza come ha fatto", ha sentenziato a un certo punto BoJo, non senza liquidare Vladimir Vladimirovich come "un perfetto esempio di mascolinità tossica".

A dargli manforte, e alzare ulteriormente i toni con un tocco d’ironia da caserma, è poi arrivato il suo ministro della Difesa, Ben Wallace, ex militare di carriera, che pur non essendo un gigante (nelle foto rivela più o meno la medesima statura del primo ministro, alto ufficialmente un metro e 75), ha preso di mira il “piccolo” zar rinfacciandogli anche una sorta di sindrome di Napoleone.

“Io penso certamente che la visione che il presidente Putin ha di se stesso sia condizionata dalla sindrome dell’uomo basso”, deciso a sbandierare quasi per compensazione “un’immagine da macho”, ha rincarato. Non rinunciando peraltro a prendere di mira pure una donna come Maria Zakharova, polemica portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, per sbeffeggiarla nei panni di “una cabarettista che ogni settimana minaccia un attacco nucleare contro questo o quell’altro”. Un personaggio che “è certamente donna – ha motteggiato Wallace – eppure è pazza (lunatic) esattamente come” Putin.

Secca e non meno tagliente la replica del Cremlino, che ha affidato la sua “diagnosi” su Johnson  (ignorando Ben Wallace) al portavoce Dmitri Peskov:  “Il vecchio Freud – le parole di Peskov – avrebbe sognato di analizzare questo modo di argomentare per le sue ricerche!”.

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