Tour, tutti contro Pogacar, Roglic: “Posso batterlo”

Lo sloveno Tadej Pogacar arriva al traguardo a Col du Portet.
Lo sloveno Tadej Pogacar arriva al traguardo a Col du Portet. Archivio. (ANSA)

ROMA.  –  Si parte venerdì da Copenaghen e si rimarrà in sella fino a domenica 24 luglio, a Parigi. Sono le date dell’edizione n.109 del Tour de France, che avrà un percorso di 3.349,8 i chilometri totali di corsa e coinvolgerà quattro paesi (Belgio e Svizzera, oltre a Danimarca e Francia), con due cronometro, sei tappe pianeggianti, sette di media montagna e sei di alta montagna.

I chilometri contro il tempo saranno in totale 53, 13 per il prologo nella capitale danese (dove Filippo Ganna vuole andare subito a segno) e 40 nella penultima tappa della Grand Boucle. Da non perdere le frazioni di montagna nella seconda e terza settimana, che porteranno i corridori prima sulle Alpi e poi sui Pirenei e probabilmente determineranno in buona parte l’esito finale della Corsa Gialla.

Resta peró l’incognita Covid: la nuova ondata di Omicron 5 aveva giá colpito pesantemente il Tour di Svizzera, ora dopo Declerq ieri é arrivata la positivitá di Trentin, e il grupo teme focolai.

Grande favorito è Tadej Pogacar, 23enne fenomeno sloveno che ha già vinto nel 2020 e 2021 e ora cerca il tris per agganciare Thys, Bobet e Lemond a quota tre vittorie nella Grande Boucle.

Proprio oggi il ciclista che qualcuno considera il “nuovo Merckx” ha perso una pedina preziosa della sua squadra, la UAE Emirates, quel Matteo Trentin che, oltre ad andare a caccia di qualche vittoria di tappa, avrebbe potuto dare una bella mano al suo capitano. Ma è risultato positivo al Covid e il suo posto verrà preso dall’ex campione del mondo under 23 Marc Hirschi, svizzero che sembra più uomo da corse da un giorno ma che ora dovrà cimentarsi nella grande avventura in terra di Francia.

Pogacar dovrà guardarsi in primis dalla coppia della Jumbo Visma compos ta dal suo connazionale Primoz Roglic e dal danese Jonas Vingegaard, due uomini da podio che non nascondono le loro ambizioni. “Possiamo battere Pogacar – le parole di Roglic, oro olimpico nella crono di Tokyo -.  “Siamo una squadra forte e finché lavoreremo insieme e faremo del nostro meglio, pensiamo di poterlo battere”.

In assenza di Egan Bernal, la Ineos punterà sulla coppia Daniel Martinez e Geraint Thomas. Possibili outsider Aleksandr Vlasov, Rigoberto Uran e Jakob Fuglsang. E i francesi? Poche le loro speranze di trovare un “eroe nazionale”, i miglori sembrano comunque Pinot, Gaudu e Bardet. Quanto agli italiani, l’unico possibile outsider da classifica generale è Damiano Caruso, mentre a caccia di tappe andranno Giulio Ciccone (in montagna), Alberto Bettiol e Gianni Moscon, oltre al re delle cronometro Filippo Ganna.

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