Mosca contro la Nato: “É tornata la cortina di ferro”

Il presidente Usa Joe Biden, il premier4 britannico Boris Johnson e il presidente della Turchia, Receip Erdogan in piacevole conversazione. (ANSA)

MADRID.  – Il summit della Nato di Madrid si conclude con la rinascita del Patto Atlantico, galvanizzato dall’invasione decisa da Vladimir Putin in Ucraina e dall’intesa sempre più stretta fra Cina e Russia, vista come una “sfida strategica” per il blocco democratico.

Il presidente americano Joe Biden ha ribadito che lo zar alla fine ha ottenuto il contrario di ciò che si era prefissato: “più Nato” ai suoi confini – grazie all’arrivo di Svezia e Finlandia – e un Occidente più unito. “Non so come finirà la guerra, ma di certo l’Ucraina non verrà sconfitta”, ha detto il presidente annunciando altri 800 milioni di dollari in aiuti militari a Kiev.

Mosca è funerea: “La cortina di ferro sta tornando”.    “La Nato si aspetta l’obbedienza incondizionata del mondo”, ha argomentato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. La Cina – finita nel mirino del “Concetto Strategico” – gli ha fatto eco e ha criticato duramente gli esiti del vertice.

Secondo Pechino, è la Nato la vera “sfida sistemica alla pace e alla stabilità mondiale” poiché “lancia guerre ovunque, uccidendo civil innocenti” e ora, con la partnership siglata con i quattro alleati indopacifici, “ha esteso i suoi tentacoli, nel tentativo di esportare la mentalità della Guerra Fredda”.

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In effetti è difficile immaginare una divisione più netta tra Est e Ovest, sia per la genesi del conflitto in Ucraina sia per la sua possibile conclusione. Fonti diplomatiche assicurano che, pur con sfumature diverse, tutti i leader considerano "inverosimili" le ipotesi di negoziati fra Ucraina e Russia.

Certo, c'è preoccupazione per la tenuta delle rispettive opinioni pubbliche, colpite dall'aumento dei prezzi e frastornate dalle previsioni fosche dell'economia mondiale.

La linea l'ha tirata il premier britannico Boris Johnson. "Se Putin vince potrebbe attaccare altri Paesi dell'ex área sovietica, generando ancora più caos con effetti disastrosi a livello globale: dobbiamo continuare a spiegare ai nostri cittadini che la libertà ha un prezzo".

Ecco, anche la nuova postura difensiva decisa dai leader al summit ha un costo e da qui al summit di Vilnius del prossimo anno si dovrà decidere quanto spendere sulla difesa, aggiornando gli impegni per il decennio 2024-2034. Intanto si è scelto di aumentare "significativamente" il bilancio della Nato per le esercitazioni, le infrastrutture, gli equipaggiamenti pre-posizionati.

L'idea è che ora inizia "un percorso" – e quelle 300mila forze in più a disposizione del comando supremo sbandierate a inizio vertice dal segretario generale Jens Stoltenberg, spiega una fonte, sono più "un obiettivo" che un dato di fatto.

Detto questo, la direzione è chiara. Il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini, che oggi ha fatto le veci di Mario Draghi alla sessione dedicata al fianco sud dell'Alleanza, ha spiegato come si sia parlato anche di "Mediterraneo e aree a esso connesse, di supporto alla stabilità in Africa, dell'importanza di assicurare, anche per il futuro, un'azione preventiva nei confronti di fenomeni tuttora insidiosi come il terrorismo".

Temi d'interesse prioritario per Roma, che s'intersecano coi fenomeni migratori. Tant'è vero che la Nato, per la prima volta, ha concesso un pacchetto di aiuti a Mauritania e Tunisia.

Ad ogni modo, il summit di Madrid verrà ricordato come il vertice "dell'unità transatlantica", al netto di alcuni distinguo specifici, tipo l'avvertimento di Erdogan a Svezia e Finlandia ad attuare il memorandum, inclusa l'estradizione di 73 individui finiti nella sua lista nera, se vogliono vedere "ratificata" la loro adesione.

La Russia, attraverso le dichiarazioni di diversi esponenti, mette però in guardia che "più Nato" ai confini della Russia significa "più Russia ai confini della Nato". Come dire: fate attenzione a come vi comportate. Ma Biden su questo è stato cristallino. "Difenderemo ogni centimetro di territorio alleato".

(dell'inviato Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA).

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