ROMA. – La Russia paga il conto dell’invasione in Ucraina, con il prodotto interno che ha registrato una contrazione del 4,3% a maggio su base annua, evidenziando un netto peggioramento dopo il ribasso del 2,8% segnato ad aprile.
L’impatto di sanzioni, restrizioni, fuga di aziende straniere e investimenti colpisce l’economia russa e arriva a travolgere anche il colosso del gas russo Gazprom. Alla Borsa di Mosca il titolo è crollato del 30% dopo che gli azionisti hanno deciso di cancellare il dividendo.
La caduta del Pil è stata comunicata dal ministero per lo Sviluppo economico di Mosca che cita fra le principali cause del deterioramento dell’economia le restrizioni nei trasporti e nella logistica, ma anche la frenata della domanda interna che ha giocato un ruolo chiave nella discesa del Pil. Ma il segnale più vistoso dei contraccolpi delle sanzioni è proprio il caso Gazprom, il gigante del petrolio e del gas russo a maggioranza statale.
Per la prima volta dal 1998, gli azionisti non hanno approvato la distribuzione dei dividendi perchè "nella situazione attuale non è consigliabile pagare i dividendi sulla base dei risultati 2021", ha spiegato il vice amministratore delegato Famil Sadygov.
"Le priorità attuali di Gazprom – ha chiarito Sadygov – comprendono l'espansione della rete di gas in Russia e i preparativi per il prossimo inverno. E, naturalmente, dobbiamo essere pronti ad adempiere ai nostri obblighi di pagare tasse più alte".
La decisione è un'inversione di rotta che ribalta la raccomandazione del consiglio di amministrazione di Gazprom del mese scorso di distribuire un dividendo di 52,53 rubli (96 centesimi) per azione. E il tonfo in Borsa ha ridotto di oltre un quarto la capitalizzazione della società a 7.046 miliardi di rubli, circa 129 miliardi di dollari.