Draghi commosso, il lungo viaggio per Canazei

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e alle autorità locali e i soccorritori, tengono il punto della situazione presso la centrale operativa che coordina le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e alle autorità locali e i soccorritori, tengono il punto della situazione presso la centrale operativa che coordina le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada. (Ufficio stampa Presidenza del Consiglio)

CANAZEI (TRENTO). – “Oggi sono qui a Canazei per rendermi conto di persona di quel che è successo e, vi assicuro, è molto importante essere venuti”. Essenziale come sempre nelle parole e negli atteggiamenti, ma stavolta addolorato e commosso, Mario Draghi non ha evitato disagi e ritardi causati dal maltempo, per salire tra le Dolomiti del Trentino ed essere vicino alle vittime della tragedia della Marmolada.

Una tragedia che ha scosso il premier, che non ha nascosto l’emozione e la tristezza per quanto avvenuto, ricordando anche che sarà compito del Governo “riflettere su quanto accaduto e prendere provvedimenti”, perché ciò non accada di nuovo in futuro.

Draghi si è presentato nella località montana trentina con ben tre ore di ritardo, per una serie di deviazioni obbligatorie nel tratto finale del viaggio. Atterrato a Verona intorno alle ore 11.00, il presidente del Consiglio era atteso a Canazei verso le 12-12.30, dove sarebbe dovuto giungere in elicottero. Ma proprio in questo intervallo di tempo, sulla vallata e su tutto il Trentino il tempo è nettamente peggiorato, con un violento acquazzone che ha fermato anche le operazioni di perlustrazione e recupero dei soccorritori sulla Marmolada.

Alla caserma dei vigili del fuoco, che fa da centro di coordinamento delle operazioni, e dove era stata allestita una sala stampa nel garage per i giornalisti, sono così iniziati a susseguirsi gli aggiornamenti e gli aggiustamenti dell’itinerario della ‘carovana’ presidenziale. L’elicottero con Draghi a bordo avrebbe dovuto dapprima atterrare a Trento, e il viaggio sarebbe dovuto proseguire in auto fino a Canazei, facendo così prolungare l’attesa di circa un’ora e mezza.

Dopo un po’ un altro annuncio: l’elicottero sarebbe tornato a Verona, e da lì Draghi si sarebbe mosso in automobile, con ritardo fissato in tre ore. La visita di Draghi si è svolta rapidamente ma in maniera intensa, dapprima con un “punto tecnico operativo” con gli amministratori, i soccorritori, e in seguito un incontro con i parenti delle vittime, dei feriti e dei dispersi, per i quali ha espresso “sincera, affettuosa, accorata vicinanza”.

Draghi ha sottolineato, non nascondendo la commozione, che “oggi l’Italia piange queste vittime, e tutti gli italiani si stringono con affetto. Questo è un dramma che certamente ha delle imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e dalla situazione climatica”. E ha infine preso l’impegno: “Il Governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere provvedimenti, perché quanto accaduto abbia una bassissima probabilità di succedere e anzi – ha concluso – venga evitato”.

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