Centrodestra apre partita collegi e del programma, in dieci punti

In una foto d'archivio Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
In una foto d'archivio Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. (ANSA)

ROMA. – Il centrodestra, forte anche di sondaggi sempre più lusinghieri, apre la partita dei collegi, andando avanti in parallelo anche sulla stesura del programma. Il lavoro dei tavoli va avanti rapidamente: questo pomeriggio il primo incontro sulle candidature. Domani mattina una riunione tecnica per esaminare i nuovi collegi alla luce del taglio dei parlamentari. E nel pomeriggio un’altra riunione politica.

Nel frattempo gli sherpa dell’alleanza, al lavoro sul programma, già ieri hanno stabilito a tempi di record il metodo su come stilare il testo comune. La decisione condivisa sarebbe quella di scrivere un breve preambolo politico, un cappello generale. Quindi mettere nero su bianco una sorta di “Capitolo Zero”, dedicato alle emergenze immediate con misure ad hoc, da quella sul caro bollette a quella del sostegno alle imprese. Infine, il programma vero e proprio, composto di dieci punti.

Si è riunito anche un tavolo per stabilire le candidature nel collegi all’Estero, dove il centrodestra si presenterà con un simbolo unitario, presentato via social da Silvio Berlusconi: logo su cui compaiono i nomi del leader azzurro, di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con sotto i rispettivi simboli di partito.

Il clima, al di là delle sensibilità diverse, resta molto buono. Il coordinatore azzurro, Antonio Tajani, incalzato sulla richiesta di Matteo Salvini di presentare la lista dei ministri prima del voto, smorza ogni polemica: “Berlusconi sta riflettendo su possibili nomi di ministri, politici e non politici, e se tutti i leader saranno d’accordo si possono pure presentare dei nomi. Si vedrà, ma per correttezza non è giusto ora fare nomi che poi magari non trovano tutti d’accordo”.

E a chi gli chiede se pensa di andare alla Farnesina, l’ex Presidente del Parlamento europeo si schermisce: “Sono un militante, lavoro a raccogliere i voti, farò quello che serve ma posso anche non fare nulla. Metto a disposizione la mia esperienza internazionale per aiutare il Paese, a prescindere dall’incarico”.

Anche l’accordo tra Letta e Calenda sembra non preoccupare più di tanto. Anzi. Silvio Berlusconi, inaugurando una serie di “pillole”, dei video messaggi che saranno diffusi sui social, sembra sicuro della vittoria. Tanto che parla già dei compiti del prossimo esecutivo: “Queste elezioni non sono come le precedenti: il prossimo governo avrà la possibilità di investire ingenti risorse, quei soldi che io ho ottenuto in Europa, per ricostruire la nostra economia dopo i danni causati dalla pandemia. L’Italia – aggiunge il Cavaliere – non sarà più la stessa se il 25 settembre vinceremo noi e non vincerà la sinistra”.

Quindi, intervistato dalla “La Voce di New York”, annuncia che intende reintrodurre il ministero per gli italiani all’Estero: “Troppo spesso l’Italia è stata una madre distratta verso quei suoi figli lontani, che sono orgogliosi di essere e sentirsi italiani. Verso di loro abbiamo un debito morale che il nostro governo saprà onorare. Anche per questo torneremo ad istituire, come esisteva nei miei governi, il Ministero per gli Italiani nel mondo”.

Anche nel Transatlantico i volti dei deputati di centrodestra sono molto distesi: “Se Calenda fosse andato da solo, magari anche con Renzi – ragiona un colonnello leghista – avrebbe potuto anche rubarci qualche nostro voto moderato. Ma ora, alleato con Fratoianni e Bonelli, addirittura finirà per aiutarci su quel fronte. Andate sulla sua pagina Facebook: leggerete come tantissimi dei suoi sono rimasti delusi e irritati, in tanti lo accusano di aver tradito Draghi”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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