Lavoro Usa vola, disoccupazione cala a livelli pre-Covid

Lavoratori nel settore edile su pontili nella costruzione di un grattacielo. Lavoro
Lavoratori nel settore edile americano.

NEW YORK. – L’economia americana crea a sorpresa 528.000 posti di lavoro e vede calare il tasso di disoccupazione al 3,5%, ai minimi degli ultimi 50 anni come prima della pandemia. I dati migliori delle attese allentano i timori di una recessione ma lasciano intravedere la possibilità di una Fed più aggressiva e aperta all’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse dello 0,75% anche in settembre.

Con il balzo di luglio gli Stati Uniti hanno ormai recuperato tutti i posti di lavoro persi con il Covid, in quella che è una buona notizia per Joe Biden e i democratici in vista delle elezioni di metà mandato di novembre. “Mai nella nostra storia tanti americani sono al lavoro. E’ il risultato del mio piano economico per ricostruire l’economia dal basso. C’è ancora molto da fare ma i dati di oggi mostrano che stiamo compiendo significativi progressi per le famiglie”, afferma il presidente americano che, a breve, potrebbe incassare un’importante vittoria in Congresso.

Al termine di una lunga ed estenuante trattativa, Biden ha infatti ottenuto l’appoggio della senatrice liberal Kyrsten Sinema all’Inflation Reduction Act, il piano dei democratici per combattere il cambiamento climatico, rivedere il sistema di imposizione fiscale e ridurre i prezzi dei medicinali. I dati del mercato del lavoro rassicurano sullo stato di salute dell’economia, scivolata in recessione tecnica con i suoi due trimestri di crescita negativa. E sembrano sconfessare gli economisti che temevano una brusca frenata dell’occupazione a fronte dei rialzi dei tassi della Fed.

L’occupazione sembra tenere di fronte all’aggressività della banca centrale americana, non intenzionata ad arretrare neanche di un centimetro nella lotta alla corsa dell’inflazione, schizzata ai massimi da 40 anni. Forte di un mercato del lavoro in salute la Fed potrebbe infatti sentirsi abbastanza rassicurata da procedere a una nuova stretta dello 0,75% in settembre, dopo i rialzi di analoga entità in giugno e luglio.

Molto dipenderà dai dati delle prossime settimane, che aumentano l’attesa per l’appuntamento di Jackson Hole durante il quale Jerome Powell potrebbe illustrare le future mosse della Fed. Il timore che la Fed proceda a tutta velocità preoccupa gli investitori e fa calare Wall Street, gelata dal boom inatteso del lavoro americano. Un boom non limitato al settore dell’ospitalità e dell’intrattenimento, come tipico durante l’estate, ma allargato a quasi tutti i settori, inclusi quelli professionali.

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