Il Cram Abruzzo punta sul “turismo delle radici”

Il Cram al completo

VASTO – Il progetto del “Turismo delle radici” presentato anche in Abruzzo dal Ministero degli Esteri è stata sicuramente la parte più interessante del Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo (Cram) che s’è riunito a Palazzo D’Avalos di Vasto (Chieti) nei giorni scorsi. A presentarlo è venuto da Roma il consigliere d’ambasciata Giovanni Maria De Vita, alla presenza, nella seconda giornata, anche dell’assessore regionale al Turismo Daniele D’Amario. Si spera che questa sia la volta buona perché di turismo delle radici si parlò anche alla vigilia dell’Expo di Milano del 2015, in varie riunioni nazionali fra le regioni e il Governo nazionale. De Vita ha spiegato che il Maeci finanzierà le regioni sulla base di progetti e che saranno creati gruppi di lavoro con un coordinatore regionale, con tanto di avviso pubblico.
Per il resto la prima riunione Cram in presenza dopo la pandemia (l’ultima riunione fu nel gennaio 2019 a Perth (Australia) ha ricalcato quelle precedenti, ripetendo concetti che si sono sentiti troppe volte in un assise che da troppi anni si riunisce per ratificare che, sicomme non ci sono soldi sufficienti in bilancio, non si può fare molto di più che riunirsi. Tantevvero che più di un intervenuto a Vasto ha detto che, se i pochi fondi che si stanziano ogni anno (quest’anno 85mila euro) servono solo a riunire l’assemblea, tanto vale riunirsi online come durante il Covid-19 e usare i soldi per sostenere le associazioni e i loro progetti.

L’intervento del consigliere d’ambasciata Giovanni Maria De Vita

Nella prima giornata il presidente della Regione e del Cram Marco Marsilio ha detto che “il Cram é utile a dispetto dei pregiudizi” rileggendo i principi della legge regionale che disciplina un settore che avrebbe bisogno dei fondi dei tempi d’oro del primo leader Donato Di Matteo (Giunta Del Turco, fra il milione e il milione e mezzo all’anno) per soddisfare tutto ciò che la norma prevede (persino il rientro delle salme e i contributi a chi rientra e vuol comprare o ristrutturare casa). Altrimenti, come ha detto la funzionaria dell’ufficio Laura Di Russo, sarebbe meglio che la legge 47/2002 venisse ulteriormente riformata “perché le richieste dall’estero di ciò che la norma prevede sono continue”.

Marsilio s’è giustificato dicendo che negli “ultimi anni tutta la finanza pubblica ha subito tagli” ed è per questo motivo che anche nel 2022 si sono stanziati pochi soldi, anche a causa della pandemia. Qualcuno avrebbe potuto rispondergli che il milione e 200mila euro l’anno per sei anni rinnovabili al Napoli Calcio per venire a Castel di Sangro in ritiro estivo sarebbero turisticamente più utili investirili sui nostri abruzzesi nel mondo visto che sono “ambasciatori” e appassionati promotori non solo del turismo di ritorno (o delle radici, se preferite), anche gratis. Pure a Vasto s’è ribadito che gli emigrati nel dopoguerra oggi, se sono vivi, hanno 80/90 anni e che bisogna investire sui giovani (presenti nel Cram) discendenti che sono lontani dalle associazioni ma non dalle loro radici e che potrebbero essere coinvolti in progetti per mettersi in rete sul web fra loro.

“Mettetevi i ragazzi a fianco e cambiate la comunicazione. Siate più social meno burocratici” ha detto il consigliere del Brasile Rafael Petrocco, con diversi anni di esperienza nel Cram. I giovani sono tormati ad emigrare perché in Italia non ci sarebbe lavoro qualficato e ben retribuito, come pure ricordato da Marsilio che ha parlato di politiche per “favorirne il rientro, anche se non vi sono solo cervelli in fuga ma anche camerieri o chef, oltre che pensionati che vogliono pagare meno tasse” che in Italia.
I tre giorni di lavoro – salutati dal sindaco Francesco Menna – sono stati ben seguiti dai tre consiglieri regionali nel Cram, i due di maggioranza Roberto Santangelo (che è anche vicepresidente dell’Emiciclo) e Sabrina Bocchino (vastese) e Sara Marcozzi per l’opposizione.

Santangelo ha salutato nella prima giornata il senatore Antonio Razzi, parlamentare abruzzese eletto all’estero nelle prime due legislature, emigrato dall’Abruzzo per oltre 40 anni in Svizzera come operaio “esempio del successo anche politico degli italiani nel mondo”, mentre la Bocchino ha ricordato come gli “abruzzesi si sono distinti in ogni nazione, con sacrifici e sofferenze”. Il consigliere regionale vastese Pietro Smargiassi (anche Cram nella scorsa legislatura), nel dare il “benvenuti nella cittá più bella d’Abruzzo”, ha fatto mea culpa: all’inizio della scorsa legisltaura “mi sono rimangiato che il Cram era ente inutile, invece ha un ruolo importante nel mondo. Siamo stati solidali col Venezuela inviando medicinali, ha conosciuto persone importanti come Luciano Bentenuto in Canada (ex 007 del Paese nordamericano) e ha ricordato la figura del consigliere Cram di Cuba scomparso Antonio De Fabritiis, abbracciando sua moglie Sandra Estevez, oggi neo consigliera e fresca vicepresidente dell’associazione a Cuba. Club intitolato a Francesco Falco, il medico abruzzese che fece la rivoluzione d’indipendenza dalla Spagna a fianco al libertador Josè Martì, su cui i coniugi De Fabritiis hanno scritto pure un libro sostenuto dal Cram e distribuito pure a Vasto.

La prima serata ha ospitato il 14mo Premio Dean Martin, in cui sono stati insigniti del prestigioso cappello – che ricorda quello che indossava il croneer italo-americano con origini abruzzesi – due componenti di paesi asiatici, rappresentanti della nuova emigrazione, non quella con la valigia di cartone ma con la valigetta d’affari: Valeria Di Santo (Dubai, leader anche dell’Italian club) e Fabrizio Ferri (Cina, manager Fincantieri). Gli altri premiati sono stati lo psicanalista in Usa Anthony Molino, la scrittrice “argentina” Berenice Rossi, l’avvocato “sudafricano “Maurizio Mariano (assente) e i due Premi “Gaetano Crocetti” (il papà emigrato di Dean Martin) all’attore e regista teatrale Stefano Angelucci e al musicista Danilo Di Paolonicola, fisarmonisista dell’Orchestra popolare del saltarello che s’è esibita sul palco insieme a quella del Mediterraneo e alla cantautrice Lara Molino. La Consulta si era invece aperta la mattina con l’Inno di Mameli e quello abruzzese “Vola vola vola” cantati dall’emozionante soprano Ilenia Lucci.
Dopo inni e saluti istituzionali il Cram è entrato nel vivo dell’ordine del giorno, con i suoi problemi da risolvere, tipo la problematica dei pagamenti internazionali nei paesi larinoamericani dove c’è una grande differenza fra il cambio ufficiale e quello parallelo (Argentina, Cuba e soprattutto Venezuela). Problema superabile, s’è detto, con la legale apertura di conti in Italia intestati ai legali rappresentanti dei club ma (non s’è detto) anche alla legalizzazione consolare degli statuti delle associazioni che permette di ottenere i codici fiscali necessari per avere un conto bancario o postale. Il precedente illustre è quello della Fondazione “Abruzzo solidale” del Venezuela che ha ricevuto e speso gli 80mila euro che il Cram deliberò alcuni anni fa per le polizze assicurative sanitarie agli abruzzesi in difficoltà nel Paese sudamericano flagellato dalla crisi politica ed economica. Il suo rappresentante Erminio Di Lodovico, figlio del compianto presidente Amedeo (nostro ex editore), è intervenuto l’ultimo giorno per partecipare al focus sui progetti di solidarietà, in cui il Venezuela è da sempre capofila, anche con l’invio dei medicinali, attività che la Fondazione ha condiviso parallelamente con l’associazione Ali guidata dal medico Edoardo Leombruni, componente l’Osservatorio dell’Emigrazione della Regione Abruzzo. Abruzzo Solidale, ha rivelato Di Lodovico, ha sempre interagito con la Fondazione venezuelana La Pastillita, il cui presidente Ismael Impellizzeri ha dovuto chiudere i battenti della farmacia solidale e scappare negli Usa come rifugiato politico. Non ha detto che la sua Fondazione garantiva con la Pastillita che i farmaci che arrivavano dall’Abruzzo erano riservati agli abruzzesi mentre Ali, che è un’organizzazione nazionale, in Venezuela si appoggia alla Caritas ed entrambi non possono fare distinzione fra italiani.
A breve si attende l’auspicato decreto di Marsilio perchè l’Emigrazione passi dall’attuale dipartimento (Lavoro e sociale) al Turismo.

L’ Orchestra Saltarello

“Collocazione naturale – ha detto Santangelo – quello della radici è infatti turismo” non lavoro; anche perché l’emigrazione è la conseguenza del fatto che si parte perché il lavoro in Italia non c’è. Pure perché solo stando sotto l’ombrello del turismo c’è la speranza di avere i fondi necessari a fare tutto ciò che gli emigrati (e soprattutto discendenti) possono dare: una risorsa sul pianeta per niente sfruttata dai politici italiani. Eppure, come s’è ricordato anche a questo Cram, nel mondo abbiamo italiani grandi imprenditori, economisti, scienziati, artisti e pure politici. Inutile ricordare Mike Pompeo o Nancy Pelosi in Usa (recentemente in visita nel loro Abruzzo) ma anche che molti capi di stato latinoamericani hanno sangue anche italiano: gli attuali Jair Bolsonaro, Gustavo Petro e Pedro Pierluisi (Brasile, Colombia e Puerto Rico) e quelli del passato come Mauricio Macri (Argentina) e Ricardo Martinelli (Panama). Senza contare che l’ex brasiliano Lula da Silva aveva una moglie italiana (scomparsa nel 2017).
L’auspicio in aula è che il bilancio Cram 2023 arrivi ad almeno 200mila euro che se integrati coi fondi ministeriali e quelli degli assessorati regionali (turismo, cultura, attività produttive e anche agricoltura, com’è successo nel passato) possono rappresentare una risorsa decente per ridare speranza e fiducia a una comunità sempre più depressa. S’è anche detto che il Cram si deve riunire all’inizio e non alla fine dell’anno, quando i fondi in bilancio sono già tutti spesi e quelli del prossimo anno ancora di stanziano. La prossima edizione sarà ospitata a Johannesburg: il Sudafrica sarà la prima nazione a ospitare la consulta abruzzese per la seconda volta.
Pierluigi Spiezia

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