Grande Guerra: l’Italia ricorda, celebrazioni in tutto il Paese

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ROMA.- Nella notte tra il 23 ed il 24 maggio di cento anni fa l’Italia entrava nella prima guerra mondiale. Celebrazioni si sono svolte in tutto il Paese per ricordare il conflitto che portò alla morte di 650mila militari. “Dopo quella guerra nulla fu uguale a prima”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Mentre Papa Francesco ha parlato di “strage inutile”.

Epicentro delle manifestazioni, Monte San Michele (Gorizia), teatro di tante battaglie. Lì Mattarella, dopo che in mattinata aveva deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria, ha presenziato alle celebrazioni. “Il conflitto 1914-18 – ha ricordato il capo dello Stato – fu una tragedia immane che poteva essere evitata. Non dobbiamo avere paura della verità. Senza la verità, senza la ricerca storica, la memoria sarebbe destinata ad impallidire. E le celebrazioni rischierebbero di diventare un vano esercizio retorico”.

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha sottolineato che “il popolo, gli italiani sono stati protagonisti di un grande atto di coraggio e di eroismo collettivo, hanno vissuto sofferenze, dolori e tragedie per quattro lunghi anni. L’Italia poteva essere spazzata via, ma resistette: e il loro ricordo ci permette di ricordare chi siamo, su quale spirito di sacrificio, sofferenza e forza d’animo si fonda la nostra indipendenza e la nostra libertà”.

Il presidente del Senato Pietro Grasso ha postato su Facebook la poesia ‘Veglia’ di Giuseppe Ungaretti. “A 100 anni da quel 24 maggio – ha scritto – Ungaretti mi sembra usare le migliori parole per descrivere la drammaticità e la crudezza della Guerra Guerra. Una enorme follia nella quale morirono 15 milioni di persone: ricordare quella immane tragedia non è un esercizio di retorica ma una lezione necessaria e fondamentale per il futuro dell’Europa”.

La data è diventata occasione di polemica per il leader della Lega Nord Matteo Salvini. “In molte città – ha osservato – vi sono vie e piazze intitolate a generali incapaci che mandarono a morire milioni di ragazzi senza sapere perché e percome”. Ebbene, ha aggiunto, andrebbero “cancellate. Mi vergogno che siano intitolate ad incapaci con le stellette sulle spalle che una trincea nella loro vita non l’hanno mai vista”.

Sul fronte del ‘colore’, cinque paracadutisti della Folgore, tra cui due donne, si sono lanciate in alta quota per atterrare in piazza Unità d’Italia, a Trieste. A Roma, dal piazzale del Gianicolo, una batteria d’artiglieria in uniforme storica della 1/a Guerra Mondiale ha salutato con una salva di 4 colpi l’anniversario dell’inizio della Grande Guerra. La salva d’onore è stata sparata dai militari in 24 città, in tutte le regioni.

A Bolzano e in altri nove Comuni in Trentino Alto Adige, dove è in corso il ballottaggio per l’elezione del sindaco, non è stato issato il tricolore, come invece previsto da una disposizione del Consiglio dei ministri per il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia. Sugli edifici comunali a Bolzano le bandiere sono invece a mezz’asta. “L’inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, costituisce già di per sé una sconfitta per l’umanità”, ha motivato la disposizione il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli.

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